Tutti preoccupati dei bambini “stranieri” e intanto all’Arcella nessuno (italiani compresi) ha ancora i sussidiari

 

altIl vero rischio sono i bambini con genitori stranieri o una amministrazione comunale che lascia 1581 alunni senza libri per (come minimo) tre settimane dall’inizio delle lezioni in classe? La domanda nasce dal paradosso di trattamento di due notizie. La prima: un “allarme” che sarebbe stato lanciato circa una scuola materna frequentata da una sola bambina “doc” e 65 bambini frutto dell’unione di uomini e donne di diverse nazionalità (clicca qui per leggere la notizia) Apriti cielo. Tutti hanno commentato e straparlato della questione più immaginaria che reale della bambina “itaiana” nella scuola materna piena di bimbi “stranieri”. Intanto però nessuno scrive e si indigna per gli oltre millecinquecento bambini che stanno andando a scuola senza poter poi studiare a casa a causa dell’inerzia del Comune nel fornire in tempo i libri di testo. L’amministrazione di palazzo Moroni aveva comunicato ad agosto ai genitori quanto segue: “Con rammarico comunichiamo che difficoltà presentatesi nello svolgimento della gara per il fornitore dei libri di testo per la vostra scuola non ci consentono di inviarvi le cedole entro luglio, come era stato previsto (…) le cedole vi verranno consegnate tramite la scuola all’inizio dell’anno scolastico”. L’assessore alla scuola Alessandra Brunetti aveva promesso “risolveremo il problema prima dell’inizio della scuola”. La scuola è iniziata e delle cedole per ritirare i libri per le famiglie dell’Arcella e di Pontevigodarzere, nemmeno l’ombra. Tre le ipotesi che formulo personalmente: 1) è colpa della precedente amminstrazionel’assessore darà colpa alla precedente amministrazione, anche se l’apetura delle buste per l’assegnazione della gara si è svolta ad agosto.

2) è colpa degli extracomunitari, che fanno troppi figli e vogliono addirittura mandarli a scuola a imparare l’italiano

3) padroni a casa nostra, Padania libera, con l’indipendenza queste cose non succederanno più

Fin che ci si arrovella tra politica, secessione, referendum e padroni a casa nostra, i bambini “studiano” senza libri. Altro che smart city e-learning e via teorizzando. Forse non è nemmeno la sussidiarietà che fa mancare i sussidiari

Alberto Gottardo