Viticoltori in ginocchio sui Colli Euganei: la gelata ha massacrato i vigneti. Coldiretti lancia l’allarme

 

Il gelo notturno inatteso rischia letteralmente di polverizzare il reddito delle aziende vitivinicole padovane, in particolare quelle inserite nel contesto dei Colli Euganei, dove il danno derivante dalla gelata è stato maggiore. In tutta la provincia sono 5.800 gli ettari coltivati a vite, 3.200 dei quali si trovano sui Colli Euganei, per un valore complessivo di 60 milioni di euro. Le conseguenze di una sola notte di gelata sono immani: si calcola che sia stato compromesso almeno il 70% della produzione vitivinicola del territorio, con danni economici ingenti per le aziende, preoccupate per i continui sbalzi termici che ne mettono a repentaglio la sopravvivenza. Ad accusare il colpo sono state anche le piante orticole.
Le realtà aziendali più sofferenti, in questo momento, sono quelle collocate ai piedi dei Colli, mentre quelle che si trovano nella parte più alta dei versanti sono riuscite a superare la nottata con conseguenze minori, come nel caso di Ca’ Lustra, situata sul monte Cinto: “La nostra azienda si trova in alto, dove c’è meno umidità e il rischio di danneggiamento per le viti è minore – dichiara l’imprenditore Franco Zanovello -. Le conseguenze più pesanti le hanno registrate le aziende che si trovano a fondovalle. La preoccupazione, tra l’altro, non è finita: per la prossima notte si annunciano temperature ancora inferiori, almeno di un grado. Anche in questo caso, come in altre situazioni estreme, sono le colture biologiche a resistere meglio. Il tessuto vegetale di piante che hanno almeno 10 anni, è molto più robusto e, pertanto, in grado di resistere molto bene agli sbalzi termici e agli eventi meteorologici avversi”.
Nel frattempo la Confederazione Italiana Agricoltori di Padova dichiara tutta la propria solidarietà alle aziende colpite: “E’ necessario chiedere lo stato di calamità – dice il Direttore di CIA Padova, Maurizio Antonini -. Non è la soluzione definitiva, ma consente di richiedere delle detrazioni contributive Inps che possono aiutare le aziende agricole colpite dalle conseguenze della gelata. Non dimentichiamo che i cambiamenti climatici repentini non sono finiti. Alla grandine e al gelo, potrebbero far seguito settimane di siccità ugualmente pericolose”.