Abano dice no: da movimento apartitico a partito che si presenta alle elezioni. Sabrina Talarico e compagni provano a cavalcare la rivolta

 

Avevano raccontato di essere un movimento apartitico. Poi sgratta sgratta sotto la patina del movimento di popolo si è facilmente scoperto il gioco. Due i tronconi in cui è diviso il famoso movimento “Abano dice no”. Uno che fa riferimento agli ex cosiddetti “Claudiani”: sempre in prima fila ad esempio Alberto Bonato e altri della lista “Abano sicura” che aveva sostenuto in prima linea la rielezione di Luca Claudio. Pasionaria del sindaco attialmente in carcere era stata anche Francesca Barbierato, come anche Giacomo Rampin, candidato di Forza Nuovanella lista “I giovani per Luca Claudio”. Per non parlare di Alessio Zanon, uno dei più assidui frequentatori del gazebo davanti al Primo Roc di Giarre, già ultra berlusconiano (fondò l’esercito di Silvio). Ora, come scrive il Corriere del Veneto, il movimento diventa lista elettorale “No Profughi”. L’intuizione è della giornalista Sabrina Talarico, va detto nemica storica di Luca Claudio, che assieme ad altri esponenti provenienti dalla destra termale prova a cavalcare il movimento. come si diceva, sempre dettosi apartitico e apolitico, come va di moda in questi anni di antipolitica, ma dove un gran bel pezzo di quelli che hanno sfilato con fiaccole e striscioni, alla mammella della politica suggono o provano ad attaccarsi, da anni.
E la paura dei profughi, secondo quanto appare in questi mesi, può essere un comodo sipario dietro cui celare i reali problemi del polo termale.

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Alberto Gottardo

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