Elezioni ad Abano Terme: il presidio sempre meno civico (se mai lo fu) si spacchetta in tre. Tutti in corsa. E Mortandello attacca

 

Si scrive “Abano dice no” ma si legge campagna elettorale. Ne sono convinti in molti in zona termale, dopo che il codiddetto raggruppamento apartitico si è via via spacchettato in vari rivoli elettoralistici in vista delle prossime elezioni comunali di Abano Terme. Solo per fare alcuni esempi, hanno già annunciato la propria candidatura a primo cittadino Alessio Zanon, militante di lungo corso di Forza Italia e tra i fondatori di “L’esercito di silvio”; pronta da un pezzo a provare l’avventura aponense dopo risultati non brillantissimi a Montegrotto anche la giornalista Sabrina Talarico; lo stesso comitato apartitico “Abano dice no” ha calato l’asso con il nome nuovo di Emanuele Boccardo, imprenditore di un certo successo che esprimerebbe quindi ciò che resta del popolo antiprofughi.
Dalle parti del Pd? Corre voce che addirittura il Partito democratico stia pensando ad una svolta civica, senza corse con il simbolo del partito, dopo le ultime vicende romane. Pare pacifico che il candidato di punta del rassemblemant di centro sinistra, (in quest’ordine: centro e poi sinistra) non candiderebbe di nuovo Monica Lazzaretto. Ed anzi potrebbe scoprirsi con i Cittadini che esprimerebbero un loro candidato al primo turno per poter lasciare mani libere al candidato moderato di raccogliere i voti in fuga da ciò che resta dell’ex Pdl e della Lega indisponibile a fare accordi e convergenze spericolate con gli ex claudiani.
Di mezzo ci sono le feste di Natale, ma c’è da giurare che a partire da metà del mese prossimo, i motori della campagna elettorale saranno accesi.
In tutto ciò appare un leader di riferimento, a schieramento invertito, ancora il sindaco di Montegrotto. Questa volta Riccardo Mortandello, a ricalcare (ci si augura con propositi migliori, peggiori non appare possibile) lo schema che fu di Luca Claudio, e cioè quello di essere sempre più influente anche nel comune contermine per, in un futuro, chissà, giocare la carta della fusione o quantomeno della unione stretta dei servizi.
E la prima mossa è quella di attaccare frontalmente il comitato di “Abano dice no”, dicendo una cosa ovvia, già manifesta da mesi: il presidio è sempre di più, se mai è stato altro, una piattaforma elettorale. Lo ha detto ai microfoni di Reteveneta a margine dell’inizio della frase processuale dell’ex sindaco Luca Claudio, approdato con un’altra ventina di sodali all’udienza preliminare in tribunale a Padova.
“Sicuramente c’è una speculazione politica, anche da parte di persone che non sono di Abano, che sfruttano la situazione per fare attività di tipo elettorale – dice Riccardo Mortandello nell’intervista qui sotto – io chiederei a tanta gente di starci a fianco nella gestione di questo problema, e di non innescare dei procurati allarmi che non hanno motivo di esistere”.

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