Giordani in ferie in montagna, Lorenzoni impegnato con Legambiente: nessuno alla cerimonia di suffragio del rettore del Santo Enzo Poiana

 

L’unica consolazione, avendo conosciuto a fondo padre Enzo Poiana, è che avrà saputo farsi una delle sue proverbiali e contagiose risate ed avrà scrollato le spalle, consolandosi con le tante penne nere che hanno affollato la navata centrale della basilica del Santo. Quella basilica di cui è stato rettore per undici intensissimi anni a partire dal 2005. Un servizio quello del frate goriziano che ha lasciato un’orma ben impressa in tutti quelli che hanno avuto il dono di conoscerne la semplicità e la concretezza oltre al religioso innamoramento per la figura del Santo.
Una missione quella di padre Enzo che ha avuto momenti fortissimi, primo tra tutti la ostensione straordinaria del corpo del Santo, e poi le missioni di fratellanza antoniana in India, Russia e Stati Uniti. Un ecoumenismo nel nome di Sant’Antonio, quel frate semplice di cui padre Enzo ha cercato di ripercorrere il cammino.
Ed in nome di quella semplicità, Padre Enzo non se ne avrà avuto a male se a rappresentare la città di Padova oggi pomeriggio al Santo non c’era nessuna delle cosiddette autorità municipali. Assente il sindaco Sergio Giordani, impegnato a riposarsi ad Agordo assieme all’ex sindaco Flavio Zanonato. Non pervenuti gli assessori più giovani e nemmeno il vice sindaco Arturo Lorenzoni, che pure era stato visto in giornata a palazzo Moroni. C’erano i militi della Pia unione dei Macellai, i commilitoni della Brigata alpina Julia e i volontari del Cisom, il corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta. C’erano tanti comuni cittadini e tra questi a titolo personale il consigliere comunale Gianni Berno e l’ex consigliere comunale Mariella Mazzetto. Nessuna fascia tricolore. Padova, quella istituzionale, era in ferie.
O meglio, il vice sindaco Arturo Lorenzoni era a palazzo Moroni a ricevere l’esponente di Legambiente Andrea Nicolello-Rossi. A scriverlo lo stesso componente della segreteria cittadina dell’associazione ambientalista: “oggi (mercoledì 16 agosto) alle 18 sono stato ricevuto dal viceSindaco Lorenzoni. La scorsa settimana gli avevo chiesto di potergli portare ed illustrare lo studio commissionato da APS Holding nel 2008 (all’epoca ero nel CdA) all’ing. Zuccolo sulla ipotesi di trasformazione ad uso passeggeri della linea ferroviaria merci fino alla ZIP. Poi gli ho illustrato il progetto del festival BiciCinema organizzato da 6 associazioni sull’economia che ingenera la bici in ambito urbano, per il quale chiederemo il patrocinio non oneroso al Comune. Terminato alle ore 19”.
Evidentemente a nessuno della nutrita segreteria del vice sindaco, che per la prima volta nella storia di palazzo Moroni ha anche un portavoce ad personam, oltre ad una segretaria particolare, era venuto in mente che fosse il caso di farsi dare la fascia dal cerimoniale, magari allestire anche un picchetto d’onore con due vigili in alta uniforme, ed andare a rendere omaggio al padre che tanto ha amato la città di Padova. Non ci hanno pensato nemmeno i responsabili dell’ufficio stampa (tre addetti)  e della segreteria del sindaco Giordani (che conta oltre al normale organico sul rinforzo di altre tre alte professionalità esterne). Insomma in otto, escludendo la capo di Gabinetto, non hanno pensato che fosse il caso di mandare un segno di presenza da parte della città di Padova in un primo e così significativo anniversario.
Anche lo stile, evidentemente, è andato in ferie. O forse proprio non c’è.
Alberto Gottardo

 

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