INTERPORTO: BEDESCHI, «PROTESTA SENZA REGOLE E CONTROLLI. LE ISTITUZIONI PREPOSTE DIANO UN SEGNALE»

 

«Lo sciopero è un diritto sacrosanto, garantito dalla Costituzione, ma regolamentato, nel rispetto di diritti e libertà delle persone, a cominciare da chi sta solo svolgendo il suo lavoro. Ciò che invece sta accadendo da settimane all’Interporto è una protesta senza regole e senza controllo da parte di piccoli gruppi di persone che, senza preavviso, occupano aree private e impediscono il transito agli operatori, con pesanti disagi e danni economici a scapito della maggioranza dei lavoratori e il rischio che grandi aziende di distribuzione lascino la zona industriale. È fondamentale che la situazione torni alla normalità, anche attraverso la fattiva collaborazione di tutte le Istituzioni, garantendo salvaguardia e sicurezza alle attività e a chi svolge il proprio lavoro e la piena funzionalità di un nodo logistico vitale per l’economia del territorio e di interesse nazionale». È l’appello rivolto da Guglielmo Bedeschi, delegato Confindustria Padova ai Rapporti con il territorio e infrastrutture, sulla situazione all’Interporto di Padova, in seguito alle tensioni sindacali e ai blocchi di Adl Cobas.

 

«Efficienza logistica e tempistica di consegna – continua Bedeschi – sono le basi di un sistema produttivo moderno, che non può permettersi queste tensioni proprio mentre tenta faticosamente di rialzarsi. Fermo restando il diritto alla protesta, anche attraverso lo sciopero, non è accettabile che questa si trasformi, senza preavviso, in blocchi totali e indiscriminati al transito dei mezzi di trasporto, pregiudicando l’attività dei Magazzini Generali e degli operatori di Interporto, oltre cento aziende insediate e tremila lavoratori, senza contare l’indotto».

«Sulle singole situazioni oggetto di vertenza, tra lavoratori e coop, la magistratura accerterà eventuali responsabilità e se c’è stato rispetto delle norme. Ma intanto le tensioni non possono trascendere in una protesta senza regole e controllo, che produce immediati danni sociali ed economici, con il rischio che importanti operatori trasferiscano altrove la propria attività. Mi auguro che l’intervento anche delle Istituzioni favorisca la distensione e riconduca le tensioni nell’alveo della naturale tutela del diritto del lavoro, impedendo il ripetersi di questi episodi dannosi per tutti».

 

«La condizione del lavoro e la competitività del tessuto economico siano sempre al centro dell’impegno di aziende, sindacati, Istituzioni. Dopo otto anni di crisi, Padova mostra segnali incoraggianti di reazione, grazie all’impegno responsabile di tutto il mondo produttivo. Lavoratori ed imprese che assieme collaborano con il fine comune di un maggiore sviluppo nel mondo globalizzato».

 
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