Massimo Bitonci: “Non mi piego: se mi dimetto rivinco col 60%”. E la vicenda di Luca Claudio ad Abano Terme gli da ragione

 

“Io non mi piego. Io non ho intenzione di governare sul filo. Piuttosto a gennaio vado a casa, andiamo ad elezioni anticipate, mi ricandido da solo e vinco al primo turno col 60% dei voti”. Parole di Massimo Bitonci, sindaco indebolito dalle recenti e passate disillusioni tra i componenti della maggioranza che ne decretò la vittoria al ballottaggio dell’8 giugno di due anni fa.
Scommette, il sindaco leghista alla festa leghista denominata “La Gaetana” al PalaGeox, sulla possibilità che ci sia ancora una maggioranza di padovani che lo sosterrebbero in una eventuale elezione a maggio/giugno. La stessa scommessa che fece e vinse un sindaco molto più inguaiato di lui: Luca Claudio ad Abano Terme. Anche in quel caso tutti i partiti eccetto uno, di fatto quello personale del sindaco, lo vedevano come fumo negli occhi. In più Claudio, anche lui non residente nel comune che amministrava, aveva sulla groppa una pesantissima inchiesta giudiziaria. Eppure vinse, perchè nessuno dei candidati a lui contrapposti appariva avere un sogno da contrapporre alla serie di incubi e mistificazioni che il sindaco termale aveva costruito nella sua narrazione. Ed in più i candidati erano addirittura 5, quattro si spartirono al primo turno una manciata di voti sufficiente a portare Claudio al ballottaggio, ma non a sconfiggerlo. Ed allora ha ragione Massimo Bitonci: se il centrosinistra si presenterà, facciamo una ipotesi, con 4 candidati contrapposti a lui senza contrapporre ai suoi incubi di rom e clandestini un sogno di città, vincerà di nuovo la paura.

 

Massimo Bitonci rischia di non avere più la maggioranza a Palazzo Moroni. Ma per darlo per morto a sinistra bisogna essere più vivi di così

 

Massimo Bitonci quasi senza maggioranza in Consiglio comunale a Padova. Caon e Conte (Fare): “Amministra con poche idee e tanti errori”