Confimi al parco di Fondazione Fenice con Elena Donazzan, Raffaele Zanon e Luigi Sposato

 

E’ stato aperto da un messaggio ai partecipanti di Adolfo Urso  Ministro delle Imprese e del Made in Italy, il Convegno sul tema:” L’Europa: un cambio di passo necessario per tutto il sistema produttivo”, organizzato da Confimi Industria Veneto presso il Parco di Fondazione Fenice a Padova. Il messaggio del Ministro letto in una sala gremita da Raffaele Zanon Presidente Confimi Industria Padova Rovigo, ha evidenziato come in questa fase il governo abbia scelto di tornare protagonista, portando nuove istanze in grado di raccogliere consensi fondamentali su temi strategici per la sopravvivenza e il rilancio dell’industria europea. “Ci siamo fatti promotori del non paper sul settore automotive da subito sostenuto da molti altri Stati Membri, ottenendo il rinvio delle multe e l’anticipazione della Revisione del regolamento veicoli leggeri al 2025 invece di fine 2026 – ha aggiunto Urso- questo documento è stato l’apripista per presentare e sottoscriverne altri su settori fondamentali come la chimica, la siderurgia e le industrie energivore. Il nostro impegno si è esteso anche ai comparti più innovativi: dalla strategia spaziale, ai Chips Act, ai semiconduttori, fino ai temi dell’intelligenza artificiale.”
Dopo un saluto di Andrea Grigoletto Direttore Fondazione Fenice, si sono succedute le testimonianze sui temi del lavoro e della formazione di Luigi Sposato Presidente di Eurointerim Spa, sul tema delle attività produttive legate al mondo della sanità e del sociale con Massimo Pulin Presidente Confimi Industria Sanità,  mentre Franco Vicentini Vice Presidente Assofond e Flavio Lorenzin, Presidente Confimi Industria Metalmeccanici, hanno espresso posizioni chiare sul tema della crisi del comparto fonderie e del settore metalmeccanico. Molto apprezzato l’intervento di Maria Carlesi Presidente Confimi Industria Veneto, che ha sottolineato come «i principali problemi che affrontiamo in questo periodo sono la difficoltà di reperire risorse umane a tutti i livelli, gli ostacoli burocratici e l’incertezza normativa, tutti elementi che si fanno ancora più critici per le PMI. È un momento complesso per la manifattura e, più in generale, per l’economia. Per questo è necessario confrontarsi e mantenere un legame stretto con le istituzioni, per elaborare soluzioni collaborative e piani concreti che riducano l’incertezza, incentivino le iniziative e gli investimenti e aumentino la competitività tramite la progettualità condivisa» Molto applaudita la relazione della Vice Presidente della Commissione Industria del Parlamento Europeo Elena Donazzan che ha sostenuto che «L’Europa deve fare i conti con le conseguenze di scelte sbagliate. Le regole imposte in passato hanno danneggiato un settori strategici come quelli dell’automotive, della meccanica e della siderurgia. Oggi serve un cambio di rotta: non possiamo continuare a inseguire un’unica via come quella dell’elettrico, ignorando tecnologie mature e già disponibili come i carburanti rinnovabili. “La vera sfida per l’Europa –ha concluso l’eurodeputata- è conciliare la transizione verde con la competitività del nostro sistema produttivo. Il Green Deal non può essere un dogma ideologico, ma va ripensato in chiave realistica, valutando con attenzione gli impatti sulle imprese e sull’occupazione. L’Agenda Draghi può rappresentare un punto di svolta, se saprà promuovere un approccio pragmatico che metta al centro l’autonomia energetica, la neutralità tecnologica e la tutela del nostro tessuto industriale.”