I vigili del fuoco dell’USB di Padova incontrano i candidati sindaco: “Valorizzare gli operatori del soccorso pubblico”

 

I vigili del fuoco aderenti alla sigla sindacale dell’USB si sono radunati davanti alla caserma di via San Fidenzio questa mattina dando appuntamento ai candidati sindaco alle prossime elezioni per spiegare la situazione del corpo, da anni oggetto di una profonda riorganizzazione e di sacrifici da parte delle persone impiegate al servizio della comunità. Qui di seguito la nota diffusa da USB dei Vigili del fuoco di Padova:
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, negli anni, ha subito continui tagli da parte dei Governi che, senza il minimo scrupolo, hanno messo in seria discussione lo standard di risposta dei vigili del fuoco e di sicurezza di un territorio come quello Padovano e della sua provincia.

A seguito della spending review iniziata nel 2012 e conclusasi nel 2014 con il “riordino del Corpo Nazionale”, ci sono state tagliate ulteriori risorse economiche, uomini e mezzi pregiudicando sensibilmente la nostra presenza sul territorio.

Inoltre con la recente discussione dell’applicazione della Legge Madia sul riordino delle carriere del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, si sta compiendo un’ulteriore oscenità che vede premiare le carriere dirigenziali, strumentalizzando la dirigenza amministrativa a svantaggio di tutti i lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Nella succitata riforma oltre a non valorizzare gli operatori del soccorso e ad incrementarli, si creano nuove figure dirigenziali che di fatto prosciugano le misere risorse del budget del Ministero dell’Interno e della stessa legge Madia, legge che avrebbe dovuto riformare il Corpo ma che alla fine sta creando ulteriori problematiche interne.

Negli anni questa Organizzazione Sindacale ha continuamente manifestato questo malessere attraverso la stampa, la politica e la nostra amministrazione, purtroppo ci si ricorda dei Vigili del Fuoco solo quando succedono catastrofi, senza pensar bene a prevenirle e ad affrontarle con risorse umane ed economiche adeguate.
Un preoccupante calo della risposta di sicurezza pubblica (squadre ridotte, mezzi vetusti, etc) in parte tamponate solo grazie alla buona volontà degli operatori del soccorso.
Ricordando che il base alla legge 225/92 che istituisce il Servizio Nazionale di Protezione Civile e che individua il Corpo nazionale dei vigili del fuoco quale componente fondamentale, di fatto ci vediamo esclusi da qualsiasi finanziamento in tema di attrezzature, mezzi e convenzioni da parte degli enti locali. Il più delle volte non veniamo nemmeno coinvolti in esercitazioni o tavoli tecnici.
Altro tema rilevante è la situazione del precariato all’interno del Corpo Nazionale, personale volontario che sostituisce personale permanente per brevi periodi senza la possibilità di una stabilità lavorativa e che a causa di continui tagli viene richiamato sempre meno in servizio.
Su questo aspetto dopo un lungo lavoro con la politica nazionale e regionale si sta attuando la cosiddetta risoluzione “Fiano” che riconoscerebbe lo status di precario e prevederebbe la graduale immissione in ruolo.

A tutto questo pero’ deve seguire una revisione delle piante organiche nella nostra regione in quanto molto spesso a causa di interventi rilevanti sommati a carenze croniche, si attua un vero e proprio pendolarismo del dispositivo di soccorso lasciando vasti territori senza la copertura in tempi ragionevoli. Tale situazione riduce la tempestività e l’efficacia degli interventi di soccorso
Il cittadino paga le tasse per un servizio e lo stato lo deve garantire. Noi come soccorritori e cittadini siamo consapevoli che già ora non riusciamo a garantire una risposta adeguata alle esigenze.
Infine ma non meno importante rivendichiamo l’apertura del tavolo di trattativa nazionale per il rinnovo del contratto.

Il Coordinamento Provinciale USB Vigili del Fuoco PADOVA