Cocaina liquida: la squadra mobile di Padova annienta una organizzazione internazionale

 

Usavano il cloridrato di cocaina, la cosidetta “Coca liquida” per sfuggire ai controlli doganali. Per mettersi al riparo dagli investigatori si facevano benedire dai santoni. Tutte cautele che non sono servite a un gruppo internazionale di narco trafficanti per sfuggire agli uomini della squadra mobile di Padova che nelle ultime ore hanno stretto il cerchio attorno ad una organizzazione capeggiata da nigeriani che con grande disinvoltura tra Perù, Bolivia, Thailandia e Austria smistavano litri di coca liquida, raffinandola in Olanda e poi smistandola sulle piazze dello spaccio del Nord Est.

In carcere sono finiti Tom Uche 27 anni e Mike Ngwoke 34 anni finali padovani dell’organizzazione indiziati di aver organizzato una efficiente linea di importazione della droga da La Paz e da Lima. Secondo quanto risulta dalle indagini durate oltre due anni, e che hanno portato nel tempo al sequestro di 9 chili di cocaina pura, i nigeriani residenti a Padova, controllati da due “boss” ancora ricercati in patria, “bruciata” la linea sudamericana dopo l’arresto di due corrieri all’aeroporto Viru Viru di Santa Cruz de la Sierra in Bolivia ed a Lima erano riusciti a riorganizzarsi facendo arrivare la droga via Thailandia. La droga veniva raffinata in Olanda e poi attraverso l’Austria arrivava in Veneto. Ad occuparsi della tratta austriaca er Prince Emmanuel Edward, 36 anni, domiciliato a Milano.

I nigeriani hanno iniziato a preoccuparsi quando in carcere sono finiti Cristinel Tonu, romeno 23enne arrestato in Bolivia con quasi due chili di cocaina e Birgitte Andersson, 50 anni danese fermata all’aeroporto di Lima. A Padova i due referenti potevano contare su una ramificata rete di spacciatori tenuta in piedi da Philip Uzoma, nigeriano 29enne e Louis Nwagu detto “Ogo”, 40enne.

Unica padovana, Emanuela Prevedello, 33 anni di San Giorgio delle Pertiche che con un amico nordafricano si occupava dello spaccio dell’alta padovana.

Nelle intercettazioni risultano offerte tramite Western Union ad alcuni santoni locali che “benedivano” le spedizioni di droga dopo gli arresti in sudamerica. Fantasiosi anche nella identificazione dei poliziotti, telefonicamente chiamati come “uomini nudi” mentre la Spagna era identificata con il nomignolo di “Guardiola”, ex allenatore della Spagna, mentre il passaggio dal Brasile come “Pelè”. Il giudice per le indagini preliminari Cristina Cavaggion ha emesso 14 ordinanze di custodia cautelare, di cui nove eseguite nelle ultime ore dagli uomini della squadra mobile agli ordini del vice questore aggiunto Marco Calì.