Torna la Scuola di etica professionale: i medici di Padova si interrogano sui valori del fare salute

 

alt“La migliore Medicina è quella che non sollecita la società a medicalizzare i suoi problemi, che cura il malato in modo equo ed eguale, che sa non solo prescrivere ma anche ascoltare e consigliare, che cerca di promuovere, servendosi della relazione, l’alleanza terapeutica con il paziente, che studia le condizioni in cui si sviluppano le malattie e le segnala alla società e alla sua politica, che contribuisce, senza prevaricare le libere scelte individuali, a modificare situazioni e comportamenti insalubri, che si impegna a evitare meccanismi di esclusione ed emarginazione, che considera la salute come una delle massime priorità sociali”. Così il professor Paolo Simioni, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Padova, introduce la nuova edizione della “Scuola di Etica professionale”, al via domani venerdì 5 aprile e articolata in quattro moduli che si svolgeranno da qui a novembre. Formazione, diffusione e sensibilizzazione sui contenuti delle discipline che rientrano nella definizione di “etica professionale”: questa la mission della Scuola che mira a stimolare una riflessione condivisa sui temi eticamente sensibili che si possono manifestare nella pratica professionale del medico. Promossa dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Padova, e prima del Nord Est, domani e sabato 6 aprile affronterà il tema dei fondamenti della professione, il 7 e 8 giugno l’etica e la sperimentazione clinica, l’11 e 12 ottobre la verità al paziente e alla sua famiglia, il 22 e il 23 novembre l’etica e la giustizia nelle scelte sanitarie.

Il responsabile scientifico della Scuola di Etica medica è il prof. Paolo Simioni mentre il Comitato scientifico è composto dalle dottoresse Antonella Agnello, Giustina De Silvestro, Biancamaria Fraccaro e dal dottor Giancarlo Ometto. Molti e molto qualificati i relatori.

“L’Ordine si pone nel ruolo di garante della professione medica e proprio per questo non può prescindere dal tutelare la salute dei cittadini e le scelte sanitarie che li riguardano, valorizzando l’impegno dei professionisti e l’offerta di una sanità che nella nostra realtà non può che essere eccellente, considerati i presupposti su cui si basa. Quello di Padova – prosegue il prof. Simioni – è un Ordine che si prefigge di “vivere” nella e per la città, essere vicino agli abitanti del territorio, essere interlocutore e interprete delle esigenze di salute di tutta la cittadinanza. Questo nell’ottica di giustizia e di equità sociale, con grande attenzione alla sostenibilità e all’appropriato utilizzo delle risorse economiche disponibili. Riteniamo pertanto strategica la Scuola di formazione in etica professionale medica, consapevoli come siamo di quanta parte occupi nel nostro fare e nel nostro agire la coscienza etica e bioetica, anche alla luce del nuovo testo del Codice deontologico. L’auspicio è di promuovere un ampio dibattito culturale su tutte le principali tematiche professionali e su aspetti di particolare rilevanza e attualità sanitaria”.

Il Primo modulo “I fondamenti della Professione” inizierà domani, venerdì 5 aprile alle ore 15 nella Sede dell’Ordine dei Medici (via San Prosdocimo, 6) e proseguirà sabato 6 aprile, come da programma in allegato. Durante il corso di studi in Medicina e Chirurgia, di consueto è raro che si acquisiscano competenze che fondino le radici in una conoscenza dei fondamenti umanistici e culturali della professione. Affrontando questo argomento si vuole proporre una riflessione che possa porre le basi al confronto etico deontologico.

Il secondo modulo tratterà “Etica e sperimentazione clinica” (7/8 giugno): in un contesto di medicina sempre in evoluzione, la sperimentazione di farmaci e procedure costituisce attività quotidiana. L’obiettivo dell’incontro è quello di conoscere le regole, espresse e non espresse, che devono supportare l’attività clinica, coniugando etica e metodo sperimentale, deontologia e esigenze di oggettività, la cultura del sapere e la cultura del diritto, per la migliore cura e il maggior rispetto del paziente e della persona.

l terzo modulo verterà su “La verità al paziente e alla sua famiglia” (11/12 ottobre). Dire la verità al malato? la risposta si è modificata nel corso della storia. Termini quali “consenso informato”, “autonomia del paziente” sono oramai abituali nelle nostre espressioni. Tuttavia passare dalla norma astratta all’applicazione nei casi concreti non è così semplice e scevro da implicazioni morali. Se da un lato è vero che il professionista deve rispettare con scrupolo e accortezza quanto previsto dalle leggi e dal codice deontologico, è anche vero che l’esperienza di comunicare la verità può essere difficile e dolorosa anche per chi la verità deve comunicarla agli altri. L’obiettivo di questo modulo è quello di far acquisire competenze etiche che si traducano in comportamenti adeguati a risolvere problemi etici concreti con cui ci si confronta quasi quotidianamente.

Il quarto e ultimo modulo sarà incentrato su “Etica e giustizia nelle scelte sanitarie” (22/23 novembre) e avrà come obiettivo quello di riuscire a dare ai partecipanti – attraverso una analisi dell’utilizzo delle risorse del nostro SSN e un confronto con le realtà esterne al nostro Paese – gli strumenti per capire come usare razionalmente le risorse sanitarie. Il tutto inserito in un quadro più vasto di equità e giustizia sociale che tenga in debito conto il limite umano e della medicina.