SEO e content marketing nell’era dell’AI

 

SEO e GEO, strategie per essere citati, non solo trovati.
“Quando parlo di SEO con i miei clienti a Padova,” spiega Matteo Dalla Vecchia, consulente SEO, “ormai non posso più fermarmi alle regole classiche dell’ottimizzazione per Google. L’arrivo dell’AI generativa sta rivoluzionando non solo il modo in cui le persone cercano informazioni, ma anche quello in cui i contenuti vengono selezionati e citati. Oggi non basta più essere trovati: bisogna essere scelti dall’AI come fonte autorevole.”

In questa nuova realtà digitale, l’ottimizzazione non riguarda più soltanto keyword, meta tag e backlink, ma anche la capacità di creare contenuti leggibili, chiari e utili per i modelli linguistici.

In questo approccio entra in scena quella che oggi viene chiamata Generative Engine Optimization (GEO) e sta diventando il nuovo standard per chi vuole mantenere visibilità e autorevolezza online.

Cos’è la GEO e come cambia rispetto alla seo tradizionale

Per anni la SEO ha rappresentato il cuore del content marketing: scalare la SERP di Google significava ottenere visibilità, traffico qualificato e, di conseguenza, opportunità di business.

Oggi lo scenario sta cambiando rapidamente e sempre più utenti si rivolgono a piattaforme di AI generativa come ChatGPT, Claude o Perplexity per fare domande complesse, ricevendo in cambio risposte dirette, spesso senza visitare alcun sito web. Lo stesso Google risponde direttamente agli utenti tramite le risposte con AI Overview, per cui oggi si deve lavorare diversamente.

La differenza è sostanziale:

  • SEO tradizionale: competi per apparire tra i primi risultati di ricerca di Google e altri motori.
  • GEO: crei contenuti che possano essere citati direttamente dalle AIcome fonte attendibile nelle sue risposte.

Questo significa che l’attenzione si sposta dall’ottimizzazione per l’utente umano che digita una query, all’ottimizzazione anche per un modello linguistico che processa e sintetizza le informazioni.

Il nuovo comportamento degli utenti nell’era delle ricerche AI

Il cambiamento più evidente è l’abbandono progressivo delle query brevi e generiche a favore di domande lunghe, contestuali e conversazionali.

Ad esempio, se prima cercavamo  “orologio economico”, oggi cerchiamo  “orologio resistente all’acqua che costa  meno di 100 €”, con domande lunghe e discorsive , che tanto si avvicinano al concetto di long tail keyword caro a chi fa SEO con lungimiranza  da molti anni.

Questa evoluzione porta a due conseguenze dirette:

  1. Meno clic verso i siti web→ l’utente si ferma alla risposta dell’AI, spesso sbagliando.
  2. Maggiore peso alla fiducia→ il modello AI seleziona solo fonti considerate autorevoli.

Come consulente SEO a Padova, Matteo Dalla Vecchia sottolinea che “il vero punto di svolta è che l’AI decide quali contenuti meritano di essere citati, e lo fa basandosi su qualità, chiarezza e affidabilità percepita”.

Ma la qualità non è una prerogativa solo di oggi, è un concetto che nella SEO si affronta da anni.
Bisogna scrivere contenuti utili, informativi ed esaustivi e che risolvano i problemi degli utenti.
Quanti blog aziendali rispecchiano questi standard?

Come scrivere contenuti ai-friendly e citabili

Creare contenuti ottimizzati per l’utente e anche per l’AI significa:

  • Usare linguaggio chiaro, diretto e privo di ambiguità.
  • Fornire informazioni verificate e facilmente riutilizzabili.
  • Strutturare il testo in modo logico, con titoli descrittivi, paragrafi brevi ed elenchi puntati.
  • Inserire dati, esempi e fontiche confermino l’autorevolezza.

L’obiettivo non è solo “essere trovati” da Google, ma diventare una fonte che l’AI reputa affidabile e quindi cita nelle sue risposte.

L’importanza del trust per modelli linguistici e utenti

La fiducia sarà il nuovo fattore determinante della SEO del futuro.
Un contenuto potrà posizionarsi o essere citato solo se considerato affidabile sia dagli utenti sia dai sistemi AI. In poche parole, se soddisfa alcuni fattori che aumentano il trust di un sito web:

  • Autorevolezza dell’autore e del sito.
  • Qualità e originalità delle informazioni.
  • Assenza di errori e dati non verificati.
  • Struttura chiara e leggibile.

E anche qui, la vecchia e cara SEO ci viene in aiuto, perché l’autorevolezza si ottiene con menzioni e link da fonti esterne, funziona  un po’ come il passaparola.

Dalla Vecchia sottolinea anche che l’autorevolezza dell’autore si costruisce anche con una pagina “chi siamo” chiara, con tutte le informazioni necessarie, ben strutturata, e con pagine social in linea con i contenuti dell’azienda.

Scenari futuri della SEO

Il mercato della ricerca online potrebbe frammentarsi, oggi Google domina in Italia con oltre il 93% delle ricerche, ma le piattaforme AI potrebbero erodere progressivamente quote di mercato.

Ciò non significa che la SEO sia “morta”, bensì che sta cambiando, si sta evolvendo come ha sempre fatto negli anni. Chi saprà adattarsi alle nuove regole e diventare una fonte attendibile anche per l’AI avrà un vantaggio competitivo enorme.

Nota finale di Matteo Dalla Vecchia, consulente SEO a Padova:
“La chiave per il futuro è seguire una strada che nell’ambiente SEO indichiamo da anni:
abbandonare il content marketing tradizionale a favore di un mix di contenuti pensati per essere usati su più piattaforme, come articoli sul blog accompagnati dal podcast, post professionali su Linkedin, brevi video da postare sul canale youtube e su social come Tik Tok e Instagram, in modo da lavorare sul posizionamento del brand.”