Agriturismo fuorilegge a Padova, botta e risposta tra Appe e Cia

 

In riferimento ai risultati dell’attività di controllo effettuata dall’amministrazione provinciale nei confronti di 139 agriturismi del territorio padovano, la Cia si dichiara favorevole alle verifiche passate e future, in grado sia di favorire il rispetto delle regole da parte dei titolari di aziende agrituristiche, sia di garantire ai consumatori la qualità e l’origine dei prodotti di cui si cibano, quando si recano in un agriturismo. In risposta a quanto sostenuto dall’Appe, in merito alla concorrenza sleale che gli agriturismi eserciterebbero nei confronti dei ristoratori anche per una presunta posizione agevolata da un punto di vista fiscale, la Confederazione tiene a specificare come le posizioni di ristoranti e agriturismi siano del tutto simili: “Le aziende agrituristiche, così come quelle ristoratrici, sono letteralmente oberate da pratiche burocratiche e pagamento di imposte dai costi inammissibili – dichiara il Direttore di CIA Padova, Maurizio Antonini -. Inoltre, per gli agriturismi, agli oneri fiscali si aggiunge una serie di norme igienico sanitarie che riguardano sia l’allevamento degli animali che la produzione dell’ortofrutta. A ben guardare, il mondo dell’agriturismo è chiamato a rispondere a molti più obblighi rispetto a quanto accade per la ristorazione. Crediamo che, anziché portare avanti una ‘guerra tra poveri’ assolutamente inutile, sia più costruttivo pensare ad un grande progetto di sviluppo territoriale unitario, che coinvolga l’agricoltura, il commercio, la ristorazione e l’artigianato, per la valorizzazione delle tipicità e garantendo un reddito adeguato agli operatori”.