All’Arcella il nuovo centro culturale DU30 sta prendendo forma

 
Il Centro Culturale DU30 all’Arcella ha oramai preso il posto della vecchia e fatiscente palazzina ex Coni.  La struttura dell’edificio è oramai quasi completa, come è stato possibile vedere questa mattina nel corso di un sopralluogo con l’assessore alla cultura Andrea Colasio e il vicesindaco Andrea Micalizzi.
Il Centro Culturale DU30, progettato da Settanta7 Studio Associato e Studio Perillo si sviluppa su quattro piani ed è strutturato in modo da creare al piano terra una grade piazza, in parte coperta che  sarà in continuità con la limitrofa Piazza Azzurri d’Italia.  L’edificio soprattutto ai primi due piani è caratterizzato da ampie vetrate che alleggeriscono visivamente la struttura ed assicurano una ottimale illuminazione degli interni.
Partendo dal piano terra troviamo il grande spazio che sarà riservato ai bambini dai 6 ai 14 anni e alla biblioteca su misura per loro, richiesta a gran voce dalle famiglie del quartiere,  un bar e una grande caffetteria- ristorante oltre a tutti gli spazi di servizio necessari a queste attività.   Al secondo piano la biblioteca adulti/ragazzi e gli spazi espositivi, mentre al terzo piano oltre allo spazio bar collegato a quello al pianterreno e a una grade terrazza, si trovano i due appartamenti riservati alle residenze d’artista.   Al quarto ed ultimo piano in una sorta di torretta, sono previsti altri nove  piccoli appartamenti che avranno diversa destinazione.  Complessivamente la superficie del DU30 è di circa 2000 mq.   L’investimento complessivo è di circa 8,5 milioni di euro, finanziato dal PNRR. I lavori saranno conclusi entro la fine di marzo del 2026 (come previsto dalla scadenza PNRR), poi saranno necessari alcuni mesi per l’installazione di tutti gli arredi necessari.  Il tutto sarà completato entro la fine del 2026 al massimo inizio 2027, creando così un moderno e funzionale polo culturale  per l’Arcella e per tutta la città.
L’assessore alla cultura Andrea Colasio sottolinea: “Il grande centro culturale del DU30, il Configliachi, il ridisegno di Piazza Azzurri d’Italia e dell’ex Area Valli hanno ridisegnato quello che chiamiamo il centro identitario di San Carlo e dell’ Arcella che diventeranno luoghi vocati all’identità e alla cultura. Il DU30, che è un omaggio a Gastone Rinaldi, primo Compasso d’Oro italiano, gran padovano, la cui azienda era proprio qui, si chiamava Rima, ha degli spazi interessantissimi, si inizia il piano terra dove avremo un bar, caffetteria a vetrate, una piazza, una vera e propria agorà e la biblioteca tanto desiderata dai nuclei dei genitori di San Carlo Arcella, per i bambini più piccoli, molto ampia.  Al secondo paino la biblioteca adulti e ragazzi e un grande spazio espositivo che sarà dedicato ai laboratori per l’arte contemporanea e il design, tanto è vero che abbiamo due appartamenti che vengono realizzati al terzo livello dove verranno ospitati gli artisti italiani e stranieri in residenza. Il DU30, è un bellissimo esempio di architettura contemporanea ed è emblematico e significativo il fatto che sia destinato ai servizi culturali; noi da tantissimi anni a Padova abbiamo riconvertito vecchi luoghi del Trecento, pensate il Castello Carrarese, lo stesso San Gaetano e il Museo degli eremitani che erano monasteri, questo è uno dei pochi esempi di un luogo che nasce espressamente per l’attività culturale. Questo fa sì che la progettazione, la funzionalità e il complesso del sistema sia nato e pensato per la valorizzazione culturale; direi che è un punto di architettura contemporanea, un segno culturale che significa che qui si è voltata pagina, non solo rigenerazione architettonica ma riqualificazione urbanistica”.
Il vicesindaco Andrea Micalizzi commenta: “Qua sta nascendo, anzi è già nato e sta crescendo, un nuovo edificio dedicato alla cultura e quindi questo è il segno tangibile di un cambiamento che è in atto in città, all’Arcella ma non solo, con le grandi trasformazioni che stiamo vedendo a Padova. Questa è una trasformazione anche particolare, un impegno che ci eravamo presi con i cittadini dell’Arcella ma anche un impegno che ci siamo presi con la città, cioèi trasformare luoghi abbandonati e degradati da simboli delle incompiute e dell’inefficienza, in luoghi  centrali che siano risorse per la comunità. Non è banale e non è un caso, che il nuovo centro culturale della città sia fatto in un quartiere –in questo quartiere – perchè è tutta una città che cambia impostazione, cambia narrazione, cambia urbanistica. I quartieri non sono spazi dove si va a dormire e poi si torna a lavorare la mattina, ma sono luoghi vivi pulsanti della città intorno ai quali si costruisce una comunità e attraverso i quali la città cresce si espande non solo nel centro ma in tutta la sua superficie e per tutta la sua comunità.  Siamo soddisfatti anche perché vediamo come il lavoro viene e svolto in efficienza e tutti i cantieri stanno procedendo bene dando il segno di una città che vive, che ha preso anche con gran ritmo e determinazione l’opportunità del PNRR e sta cambiando faccia in molti suoi luoghi”.