Azione lancia l’appello per portare in Veneto Silicon Box, colosso da 3,2 miliardi di euro e 1600 posti di lavoro per ingegneri

 

“E’ ora di dire basta a un Veneto nano che si vede scippare migliaia di posti di lavoro e le migliori opportunità perchè il Governo rema contro. L’episodio di Silicon Box che il ministro Urso, eletto con i voti dei veneti in Fratelli d’Italia è solo l’ultimo di una serie di fallimenti sul piano dell’innovazione tecnologica e di attrattività del Veneto, che ormai è visto da Roma e Milano come una risaia ancor meno degna di investimenti di Novara”.

A dirlo il segretario regionale di Azione Carlo Pasqualetto che spedisce oggi pacchi di riso veneto al ministro Adolfo Urso e al segretario della Lega Matteo Salvini.
“Gli ultimi sono stati tre anni da incubo per il Veneto – spiega Pasqualetto – il Veneto non è riuscito a stringere l’accordo con Intel che avrebbe dovuto costruire un maxi stabilimento a Vigasio nel veronese: era praticamente tutto pronto grazie al lavoro del Governo Draghi e poi, complice l’inerzia di questo governo a livello nazionale e regionale, Intel va a creare posti di lavoro per laureati da un’altra parte.
Ora arriva un’altra doccia fredda: Silicon Box va a Novara perchè lì il ministro Adolfo Urso vuole che vena realizzato l’investimento da 3,2 miliardi di euro. Per capirci un investimento che vale tre volte quelli stabiliti sull’asse veneto delle olimpiadi invernali. Ho mandato una email ai magnifici rettori di Padova, Venezia e Verona ed un messaggio con lo stesso contenuto anche al Presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro: chiedo che anche loro si uniscano al nostro appello, che diventerà mozione in tutti i consigli comunali in cui siamo presenti. Vorrei che assieme chiedessimo al Governo a tutti i livelli, ad iniziare da quello regionale, di fare una azione per portare in Veneto la fabbrica dei chip Silicon Box che vale 1600 posti di lavoro.
Credo sia avvilente che in una regione come la nostra dove si laureano 6000 ingegneri tra Padova, Venezia e Verona si vada a individuare a livello nazionale il polo a Novara.
L’alternativa è che i nostri migliori giovani, appena laureati, debbano prendere un treno di sola andata per Novara, la capitale del Vialone Nano. Ed i nani diventiamo noi dopo 800 anni di tradizione universitaria. Se perdiamo questa partita la rivincita che ci rimane è puntare tutto sul riso. Amaro”.