Badanti regolarizzate con l’inganno. Maxi operazione dei carabinieri di Padova

 

Netta prevalenza di false o comunque irregolari assunzioni, attestate esclusivamente in via telematica, per favorire il rilascio di documentazione atta a garantire la presenza sul territorio nazionale.
Dall’inizio dell’anno, i Carabinieri del Comando Provinciale di Padova e Direzione Provinciale del Lavoro hanno effettuato circa 180 controlli, dai quali è emerso che – in Padova e Provincia – solo 34 pratiche di emersione per colf e badanti risultavano regolari.
Nel complesso, invece, sono 61 le persone deferite all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per i reati di falso e prodromici per ipotizzare un vero e proprio favoreggiamento all’immigrazione clandestina. 132 procedure irregolari (comprensive dei casi posti all’attenzione dell’A.G.) segnalate allo Sportello Unico per l’Immigrazione (SUI).

Dalle verifiche è emerso un numero elevato di cittadini inconsapevoli del fatto che i loro dati erano stati utilizzati per l’emersione di colf e badanti (in due casi, addirittura, il richiedente l’emersione era deceduto). Si tratta di persone che figurano tuttavia come datori di lavoro di sconosciuti extracomunitari, in prevalenza cinesi e nordafricani.
Emblematico il caso di una anziana donna di Anguillara, alla quale, nel corso dei riscontri, è stato comunicato di figurare quale datore di lavoro di un cittadino cinese che non aveva mai né visto né conosciuto. In un’altra circostanza, risultò strano e poi del tutto falso che uno stesso datore di lavoro risiedesse in due comuni diversi (Padova e Piove di Sacco) con stessa via e con lo stesso civico. Per un altro furto d’identità l’ignaro datore di lavoro, completamente all’oscuro quindi delle procedure avviate a suo nome, risiedeva in una via inesistente. Un operaio di Piazzola, utilizzava due nigeriani assunti come badanti dell’anziana madre, per portare avanti una propria remunerativa seconda attività.

La maggior parte dei controlli ha riscontrato che le domande erano state presentate a nome di cittadini extracomunitari, loro stessi irreperibili al domicilio dichiarato o il cui indirizzo non esiste.
L’operazione, che ha visto una perfetta sinergia tra il Comando Provinciale dei Carabinieri di Padova e la Direzione Provinciale del Lavoro, rientra in un più ampio quadro di iniziative finalizzate a contrastare l’immigrazione e la permanenza clandestina sul territorio nazionale.