Che bello il futuro visto attraverso gli scout di Padova

 

Passare una intera mattinata con la foresta che cresce aiuta ad essere ottimisti quando sono gli alberi che cadono a fare sempre tanto rumore. Fuor di metafora: ho incontrato nel patronato di San Carlo una ventina di ragazzi che certo faranno bene e del bene nella vita. E fa davvero piacere dopo tanti anni di cronaca nera in cui gli unici ragazzi che raccontavo erano quelli delle baby gang o protagonisti di fatti, troppo spesso davvero efferati, di cronaca. Mi è toccato raccontare a questi quasi maggiorenni, alcuni davvero tanto svegli, cos’è il mestiere del giornalista. “E’ un lavoro semplice e umile: si va su un posto e si racconta quello che si vede”. Mi è toccato fare il “capocronaca” di una redazione centrale che aveva parecchi inviati sul territorio, a raccontare la giornata conclusiva del Sermig, la due giorni di incontri su pace e futuro. Una bellissima sperienza, una iniezione di ottimismo tra questi giovani nati alla fine del ‘900 che vivono il presente senza i fantasmi del secolo breve. 

Loro hanno scritto, io ho cercato di correggere il meno possibile, perchè poco c’era da correggere. Questo è il risultato in due articoli: uno scritto in maniera classica, l’altro in prima persona. 

Alberto Gottardo

“L’odio non ci fermerà, ripartiamo dall’amore”
Agesci col SERMIG
Pace è tutto quello che vogliamo. Ecco il filo conduttore che sta guidando l’evento degli Scout della zona Padova del Brenta.
Ci siamo ritrovati tutti al quinto incontro mondiale dei giovani per la pace, organizzato del SERMIG e tenutosi sabato 13 maggio in Parato della Valle.
Dopo questa forte esperienza di testimonianza e confronto con diverse realtà abbiamo sentito il bisogno di far diventare la pace qualcosa di concreto nella nostra città, affrontandola sotto diversi punti di vista.
Pace è dialogo; siamo andati a far visita alla comunità ebraica ascoltando la testimonianza di Gadi Luzzato Voghera, direttore della Comunità Documentazione Ebraica Contemporanea, dove abbiamo parlato della storia della comunità ebraica a Padova.
Pace è tutela dell’ambiente; abbiamo dato una ripulita al “Parco delle farfalle” in zona Mortise.
Operazione non semplice visto che una delle frequentatrici dell’area cani era preoccupata da quest’ azione di cui evidentemente non aveva capito lo spirito: “Vi fanno lavorare gratis, vi sfruttano” ci ha detto la signora.
Il nostro responsabile le ha sorriso le ha sorriso e ha detto che essere scout significa essere al servizio della comunità.
Pace è integrazione; un gruppo di noi ha giocato a pallone con dei ragazzi appartenenti all’ associazione “Orizzonti” provenienti dall’ Africa Centrale, imparando poi un ballo tipico africano.
Pace è servizio; e così alcuni di noi sono andati a riorganizzare il magazzino dell’associazione “Angoli di mondo”: la mattinata è volata via tra degli scatoloni da impacchettare, un muro da scrostare e dei volantini da consegnare.
“La pace è una cosa artigianale, la si pratica tutti i giorni”.
Lo ha detto sabato a Fatima, in Portogallo, Papa Francesco.
E’ stato questo lo spirito del nostro raduno.
I clan Padova del Brenta

 

“L’odio non ci fermerà, ripartiamo dall’amore”.
È questo il motto che ha accompagnato nella giornata di sabato 13 maggio, le migliaia di giovani che hanno affollato Prato della Valle. L’occasione era il quinto Appuntamento Mondiale dei Giovani della Pace, organizzato dalla fraternità torinese del Sermig – Servizio Missionario Giovani.
Presenti anche i clan della zona di Padova del Brenta, il cui evento R/S coincideva in parte con questo Appuntamento.
Le parole di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, sono state d’ispirazione per i ragazzi: “Per cambiare il mondo dobbiamo impegnarci tutti – ha detto Olivero – e bisogna iniziare a cambiare le cose da domani. Non nel senso di futuro figurato, ma domani, tra 24 ore”. E così le ragazze e i ragazzi dei clan della zona di Padova del Brenta lo hanno preso sul serio. La mattina di domenica infatti è stata un turbine di azioni di pace. Al parco delle Farfalle in zona Mortise i gruppi del Noventa, Grantorto, Cittadella 2, Padova 12 si sono resi utili per la pulizia della zona.
Il sotto campo composto dai giovani di Padova 1, Piazzola sul Brenta e Limena ha incontrato una signora senegalese e Gadi Luzzato, esponente di una importante famiglia della comunità ebraica in piazza delle Erbe; i più sportivi: Padova14, Santa Giustina in Colle e Cittadella 2 hanno disputato una partita di calcio a ranghi misti con quattro richiedenti asilo provenienti dall’Africa. Il lavoro più duro se lo sono sobbarcato gli scout che hanno scelto di dare una mano alla cooperativa sociale “Angoli di mondo” di Noventa padovana, con i gruppi San Martino, Cadoneghe 1, Cittadella 4 e Carmignano di Brenta. La cooperativa si occupa da anni di supportare le famiglie in difficoltà attraverso il commercio equo e solidale ed i charity shop dove la raccolta fondi che si realizza attraverso la vendita di oggetti usati donati all’associazione, si trasforma nel finanziamento di iniziative di solidarietà.
L’evento è finito con la messa conclusiva che ha permesso a tutti i clan di riunirsi per condividere le esperienze affrontate, tutto in linea con il pensiero di Papa Francesco che sabato a Fatima spiegava come “la pace è artigianale, si fa ogni giorno”.

I clan della zona Padova del Brenta