Cia Padova ha eletto il nuovo vertice: l’associazione degli agricoltori continua a crescere

 

Negli ultimi tre anni l’agricoltura veneta e padovana si è trasformata, con una diminuzione delle imprese a cui ha fatto da contraltare un aumento dell’occupazione. In particolare, nel 2014, le imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio, presenti in Veneto, erano 65.988, scese a 64.108 a fine 2016. A Padova erano 12.713 nel 2014, pari al 19,3% del totale regionale, anch’esse calate a 12.315 nel 2016. In questo contesto è interessante analizzare la situazione occupazionale del settore che, in controtendenza rispetto all’andamento delle imprese agricole, è aumentata: infatti, a livello regionale, si è passati da 62.998 occupati nel 2014, a 64.108 nel 2016.  Analogamente,  nel padovano gli occupati in agricoltura sono passati da 7.179 nel 2014 a 8.124 unità nel 2016.
E’ in questo contesto mutevole e complesso che si muove la CIA-Agricoltori italiani di Padova, chiamata a rinnovare i propri organismi direttivi, dando ampio spazio alle giovani generazioni. Il contributo degli oltre mille partecipanti alle assemblee di Zona, che hanno portato all’ultima tappa del congresso provinciale, ha fatto emergere le necessità più urgenti del mondo agricolo padovano, a partire dal tema del ‘giusto reddito’: fatto 100 del prezzo finale di un prodotto agricolo, solo il 18 % va agli agricoltori: “Se non c’è reddito, non ci sono aziende, e oggi quando l’azienda cessa l’attività non vuol dire solo cessare la produzione alimentare, ma significa anche non custodire il territorio e il paesaggio in cui quell’azienda vive – ha dichiarato il Presidente provinciale Roberto Betto, nel corso della sua relazione di fine mandato -. Le risposte concrete che vanno messe in atto sono la tracciabilità e l’etichettatura sui prodotti, con la creazione di una sinergia tra agricoltori e sistema agroalimentare”.

Ma le battaglie del prossimo futuro non finiscono qui: dal favorire il ricambio generazionale nel settore primario, al supportare gli imprenditori agricoli nell’investimento in ricerca e innovazione, sostenere la creazione delle ‘reti d’impresa’, potenziare la multifunzionalità e l’imprenditoria femminile, salvaguardare l’ambiente e il paesaggio, mettere l’agricoltura al centro di un piano di crescita del turismo locale, tutelare gli agricoltori dalle conseguenze della siccità e degli eventi climatici avversi e improvvisi, vigilare sulla gestione della risorsa idrica, monitorare il fenomeno delle incursioni sulle coltivazioni da parte della fauna selvatica. Saranno moltissimi gli ambiti sui quali saranno chiamati a rispondere i nuovi organismi direttivi. 

“Innovare per vincere le sfide future” è stato il tema della tavola rotonda che ha fatto seguito alla relazione del Presidente Roberto Betto. Tra i partecipanti, anche il Deputato Alessandro Naccarato, membro della Commissione Antimafia, che ha sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose in agricoltura: “Il Veneto è una regione ricca, con un’agricoltura di elevata qualità – ha spiegato Naccarato nel corso del suo intervento -. Questi elementi fanno si che la nostra regione sia ancora più presa di mira dalle organizzazioni mafiose. Secondo l’Osservatorio sulle Agromafie, Padova è la dodicesima provincia d’Italia per infiltrazioni mafiose. E’ necessario essere consapevoli di avere un grande patrimonio da difendere, senza che questo si traduca però in controlli gravosi per le aziende agricole”.  

Presenti alla tavola rotonda sono stati anche il Delegato provinciale all’Agricoltura, Vincenzo Gottardo, l’Assessore all’Ambiente e Agricoltura del Comune di Padova, Chiara Gallani, Cristina Marchetti, membro di Giunta della Camera di Commercio, e l’Assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan: “L’agricoltura è fondamentale nell’ottica di uno sviluppo economico generale – ha dichiarato durante l’evento al Crowne Plaza -. Sono diverse le misure che stiamo mettendo in campo per tutelare il settore, in particolare dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Stanzieremo un milione di euro per finanziare il piano irriguo, e ci impegneremo nel portare avanti un dialogo costante con le associazioni di categoria del mondo agricolo”.

Al termine della tavola rotonda, il Presidente Roberto Betto è stato confermato all’unanimità alla guida dell’associazione per i prossimi 4 anni, e sarà affiancato nel suo mandato da due giovani vicepresidenti, Luca Trivellato e Marco Zambon.

Le conclusioni sono state affidate al Direttore nazionale di CIA-Agricoltori italiani, Rossana Zambelli.