E’ morto “Toni” Campagnaro, un pilastro del calcio padovano, aveva 46 anni

 

Lutto nel mondo del calcio: a 46 anni, più della metà passati a farsi voler bene sui campi del pallone di provincia è morto Antonio Campagnaro, 46 anni, per tutti «Toni». Tra gli ideatori, più di vent’anni fa, del «Natalizio» di Santa Giustina, torneo invernale riservato ai bimbi under 12, Campagnaro era cresciuto (prima da giocatore e poi da pre­paratore, specie dei portieri) nell’Excel­sior. Quindi, a metà anni Novanta,  era passato all’Sms 1956 e, ancora, al Real Padova. Dal 2007, Toni aveva sposato con la passione di sempre il progetto San Precario, la squadra di Terza categoria vicina a Radio Sherwood e al centro sociale Pedro.

Dalla polisportiva San Precario riceviamo e pubblichiamo:
Sarebbe bello oggi poter parlare dei nostri risultati o di quelli che sono i progetti paralleli all’esperienza del San Precario. Ci piacerebbe far commentare le persone sulla nostra classifica deficitaria. Ma della fortuna che lo scorso anno ci ha portato un po’ più in su di quello che meritavamo e quest’anno un po’ più in basso del nostro livello reale avremo modo di parlarne prossimamente. Oggi vogliamo soltanto salutare un amico che ci ha lasciato prematuramente: Antonio Campagnaro. Abbiamo scelto di farlo anche dalle pagine di questo sito perché occupandosi di calcio dilettantistico è giusto che si saluti un uomo di quelli che sono l’emblema del calcio dilettantistico stesso. Per chi non ha giocato nell’S.M.S., nel Real Padova, nel San Precario o ha fatto il torneo natalizio di Santa Giustina, questo nome forse non dirà molto. Non era un bomber dalle trenta reti annue o un allenatore vincente, ma uno di quelli che fa vivere e resistere lo sport dilettantistico. Il suo unico scopo era che i ragazzi giocassero e si divertissero e per lui fare il guardalinee, il segnatore del campo o colui che pulisce lo spogliatoio era indifferente. L’importante era l’aspetto sociale del pallone. Sappiamo che in ogni squadra di calcio esistono figure come lui, e crediamo non ci sia da convincere nessuno sull’importanza che hanno. Ma Antonio aveva una particolarità ulteriore rispetto ad altri, era convinto che fosse giusto stare vicino, sempre, ai più deboli e agli ultimi. E se un tempo era stato in altre squadre, credendo che adesso i più deboli fossero i giovani migranti, aveva deciso di vivere con noi questa bellissima esperienza. Sapendo che presto torneremo a parlare di risultati e calcio giocato, ci piace pensare che nel nostro piccolo, domenica, nell’ultima partita che ha seguito, gli abbiamo fatto un bel regalo. La partita è finita con zero cartellini rossi e gialli. Lui era così, il risultato veniva davvero per ultimo, e chi in questi anni lo ha incrociato sui campi di calcio sa che è la verità.
Come squadra e dirigenti, non possiamo che salutarlo con affetto e ringraziarlo per tutto.
Ci mancherai!
Polisportiva San Precario