Finanziaria schiacciasassi lo segnala al Crif e ora rischia il rientro del mutuo: allarme Federcontribuenti

 

Rischia di perdere casa e onorabilità bancaria a causa della distrazione della finanziaria che gli ha concesso un prestito personale e che gli contesta un incolpevole scoperto di 2000 euro. L’incredibile caso di cui si sta occupando l’avvocato Marco Alberto Zanetti per Federcontribuenti riguarda un imprenditore padovano di 50 anni, sempre stato solvibile con la banca e con le finanziarie, fino a quando non ha cambiato conto corrente e sono iniziati i dolori.
“Questa persona, stimata da tutti – spiega l’avvocato Zanetti – lo scorso anno cambia ragione sociale dell’azienda e cambia conti correnti. Comunica per mesi alla società finanziaria con cui ha un prestito personale, una delle principali in Italia, via mail di aver cambiato conto corrente e avverte la finanziaria di attingere dal nuovo conto. La società finanziaria, nonostante le comunicazioni scritte, per oscure ragioni continua a richiedere alla vecchia banca il pagamento delle rate che naturalmente non vengono pagate.

A distanza di sei mesi riceve una comunicazione urgente dalle banche con cui intrattiene rapporti sia personali che dell’azienda: gli istituti di credito gli chiedono spiegazioni perchè risulta segnalato al CRIF, una sorta di albo dei cattivi pagatori, e alla Centrale Rischi di Banca d’Italia. La società finanziaria chiede il rientro immediato del finanziamento (oltre 25mila euro) per un presunto debito di rate non pagate di circa duemila. Le banche dal canto loro paventano il rientro immediato dei fidi e dei mutui sia personali che dell’azienda . Ora il lavoro passa agli avvocati che, oltre a dover sistemare la faccenda con le banche, dovranno valutare se richiedere i danni alla società finanziaria per la segnalazione avventata che ha messo in serie difficoltà un imprenditore onesto e pagatore.

“Credo che sia ora che il Governo intervenga per regolamentare meglio i meccanismi di iscrizione delle persone in campi minati come il Crif e la centrale rischi della Banca d’Italia – aggiunge Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti – riceviamo quotidianamente infatti decine di segnalazioni simili. Non vorremmo che si stesse aprendo un nuovo mercato: quello delle persone per bene, trasformate in cattivi pagatori per indurli a sottoscrivere contratti di finanziamento capestro. Invitiamo chiunque si trovi in una condizione simile a contattare la nostra associazione prima che un piccolo problema si trasformi in un guaio irreparabile”.
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