Giornalismo: Massimo Zennaro e’ il nuovo segretario regionale del sindacato giornalisti

 

L’Assemblea regionale dei Delegati del Sindacato giornalisti del Veneto riunitasi a Padova, presso l’Hotel NH Mantegna, ha provveduto ad eleggere il Segretario regionale e rinnovare gli Organi statutari. Hanno votato 76 giornalisti Delegati su 81 aventi diritto (74 professionali e 7 collaboratori). Massimo Zennaro, 48 anni, giornalista Rai, è il nuovo Segretario regionale. Tra i giornalisti Professionali sono stati eletti Componenti del Consiglio Direttivo: Daniele Carlon, Paolo Francesconi, Stefano Edel, Antonella Benanzato, Enrico Ferri, Nicola Chiarini, Massimiliano Cortivo, Massimo Lenza, Maurizio Paglialunga. Tra i giornalisti Collaboratori: Denise Battistin, Lorenzo Serpelloni, Alessandro Foroni, Giulio Todescan. Nel Collegio dei Revisori dei Conti, tra i giornalisti Professionali sono risultati eletti: Mauro Pertile, Enrico Galeazzo. Supplente: Matteo Marian. Tra i giornalisti collaboratori è risultato eletto Livio Piccin. Nel Collegio dei Probiviri, tra i giornalisti Professionali sono risultati eletti Marco Sessa, Giuliano Doro, Mitia Chiarin. Supplente: Paola Masera. Tra i giornalisti collaboratori sono risultati eletti: Paola Emilia Pilotto, Gilberto Padovan.

Massimo Lenza, giornalista televisivo di Antenna 3 Nord Est, scrive sul suo profilo facebook:
Sono assolutamente soddisfatto dell’elezione di Massimo Zennaro a segretario della federazione della stampa del Veneto. E’ una brava persona e sono certo che sarà equidistante e “equivicino”! Voglio ringraziare tutti quelli che hanno votato per me. Sono entrato nel direttivo e cercherò di fare il possibile per i colleghi meno garantiti e per quello che garantiti non sono affatto. Solo una piccola cosa vorrei però dire. Non mi piace che si dicano cose non vere. A me nessuno aveva parlato del nuovo possibile candidato alla segreteria. Tutto qui.

Per il resto ci sarà molto da fare, e gli editori ( i padroni) ci fanno a pezzi benissimo anche da soli, senza bisogno dell’inerzia, dell’ignavia e dell’egoismo della categoria. Nella mia ingenuità penso, da quando sono adolescente (e quindi dagli anni 70, anni di grandi mobilitazioni e di grandi conquiste), che sono i più grossi che devono difendere i più piccoli e non il contrario