Il saluto alla commemorazione dei lavoratori elettrici di New York

 

Ivo Rossi ha salutato a nome della città di Padova i partecipanti alla cerimonia internazionale di commemorazione in memoria dei ventuno Lavoratori elettrici americani, molti dei quali di origine italiana, soci IBEW (International Brotherhood of Eletrical Workers) rimasti vittime dell’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001.
Il ricordo promosso dalla FLAEI-Cisl con il Sindacato americano IBEW e la partecipazione della CISL di Padova Rovigo, del Comune di Padova e dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia si è tenuto al memorial dell’11 settembre.
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Questo il testo del discorso del vice sindaco reggente di Padova:
Desidero rivolgere il mio indirizzo di saluto e quello della città a
i delegati sindacali della IBEW (International Brotherhood of Electrical Workers),
il sindacato della Cisl Nazionale,
la Flaei Cisl (Federazione dei Lavoratori Elettrici italiani),
la Cisl di Padova-Rovigo
Un saluto particolare lo voglio riservare ai vigili del fuoco di New York che hanno pianto tanti compagni di lavoro, autentici eroi che si sono sacrificati nel crollo delle Torri Gemelle
Ci troviamo qui, in questo luogo dalla forte valenza simbolica, perchè proprio qui, sopra le nostre teste, c’è un pezzo di New York: una trave del World Trade Center, contorta dal calore del rogo in cui persero la vita 3000 innocenti.

Sono passati dodici anni, eppure non sbiadiscono nella nostra memoria le scene di orrore che, con il fiato sospeso, abbiamo seguito increduli alla tv in tutto il mondo. Non sbiadiscono i ricordi dello sgomento, la difficoltà di comprendere il senso di ciò che stava accadendo davanti ai nostri occhi e a quelli di milioni di persone. Capimmo però che quella tragedia avrebbe riguardato, riguardava e riguarda, tutti noi.

È per questa ragione, per non lasciar sbiadire quei ricordi di dolore, che questa trave – contorta dal calore del rogo in cui morirono tremila persone – è stata collocata qui, nel cuore di Padova. Come un monito, come la pagina aperta di un grande libro che racconta il percorso faticoso verso la libertà, ci ricorda che nessuno di noi può sentirsi al riparo dall’odio reso cieco dal fanatismo. Poiché il terrorismo colpisce non solo gli uomini liberi, le città, ma anche la convivenza, la crescita civile, il benessere delle famiglie, il sogno di libertà a cui ogni persona aspira. Probabilmente non a caso i terroristi scelsero la città di New York: era – ed è – la città in cui si incrociano culture, religioni, tradizioni diverse che convivono insieme rispettandosi, ‘contaminandosi’ e migliorandosi

Provo grande ammirazione per i pompieri di New York, i primi con il loro coraggio a reagire immediatamente, con la forza della solidarietà, all’odio generato dal terrorismo. L’ammirazione di tutti coloro che assistettero al crollo delle Torri, va a tutti i soccorritori che eroicamente si sacrificarono nell’estremo tentativo di sottrarre alla morte quante più persone possibile.
In memoria di quegli eroi e di quelle vittime innocenti abbiamo scelto di ospitare qui a Padova questo monumento. Perchè il vostro dolore è stato ed è il nostro dolore. Ed un attacco a New York è un attacco anche a tutte le città libere in cui i liberi cittadini credono nella fratellanza dei popoli

Credo che i senso di questa cerimonia stia tutto nel termine “brothehood” fratellanza.
Siamo qui a ricordarci che gli italiani e gli americani sono popoli fratelli, che milioni di italiani partirono dall’Italia per costruire oltreoceano il proprio sogno americano. Alcuni di questi hanno segnato in positivo la storia d’America, penso a Fiorello La Guardia, e Rudolph Giuliani che ha guidato New York in quei giorni difficili.
L’Italia e gli Stati Uniti sono fratelli di sangue e nel sangue: l’Italia non potrà mai dimenticare il debito di gratitudine che ha nei confronti degli Alleati. Alla fine della seconda Guerra mondiale, quando la vita civile e democratica in Europa era messa in pericolo dai totalitarismi, dall’America sono partiti migliaia di giovani, e moltissimi purtroppo non sono più tornati, sacrificando il bene più prezioso per aiutare noi italiani. Questa fratellanza si è tradotta poi nell’impegno del piano Marshall e continua nell’amicizia e nella collaborazione tra lavoratori di cui ringrazio la Cisl per la bella iniziativa di oggi.
Vi ringrazio di essere venuti qui, in questa città che ha voluto fortemente questo monumento, benvenuti a Padova, città gemellata con Boston da 30 anni. Questo monumento forse ci autorizza a dire, quando raccontiamo la nostra solidarietà con il popolo americano, anch’io sono newyorkese, “I am a New Yorker too”