La cura Gambarotto/Fabris funziona alla grande: anno da record per il Parco Scientifico e tecnologico Galileo Visionary District

 

Un altro anno da record per il Parco Scientifico e Tecnologico Galileo Visionary District. Durante un 2019 che ha visto alcuni dei settori trainanti dell’economia del Paese e del Nordest in forte difficoltà, il Galileo ha saputo aggiungere valore ad un progetto nato con il ricambio ai vertici della struttura all’inizio dell’estate 2014 spostando ancora una volta verso l’alto l’asticella dei suoi risultati migliori.

Il 9 luglio prossimo la proposta di bilancio approvata dal Cda del Parco Scientifico Padovano sarà quindi sottoposta ai soci a cui spetta l’ultima parola sull’approvazione del documento economico.

Sono positivi e confermano un trend oramai pluriennale i dati relativi al fatturato complessivo, che ha raggiunto per la prima volta i 2,2 milioni di euro raddoppiando dai 1,181 del 2014.

Bene anche il fatturato riconducibile alle attività strettamente di mercato che ha visto in questi anni una crescita dell’80% (passando da euro 1.042.145 a 1.864.868 al netto delle rimanenze) e del 8,2% rispetto al 2018 cambiando completamente il modello di business e la fisionomia dell’Ente.

La forte spinta sul mercato di questi anni è stata strumento per incrementare le attività di rilevanza pubblica, da quelle svolte in Start Cube Incubatore Universitario d’impresa, divisione di Galileo, alla nascita di progetti nuovi come Restart per favorire il rilancio di aziende PMI del nostro territorio, dalle attività di formazione sui temi del design e del new business, alla divulgazione sui materiali innovativi e sulle tecnologie Industry 4.0.

450 sono le entità aziendali e le persone che hanno fruito di questi servizi nel corso del 2019, proveniendo dal nostro territorio provinciale in ossequio alla mission aziendale di Galileo e dei suoi stake e share-holder.

L’utile di quest’anno conferma per la terza volta il trend positivo iniziato dal 2017 quando il Parco Scientifico e Tecnologico Galileo Visionary District registrava oltre 51 mila euro di risultato netto. Fu quello il primo anno in positivo dopo una lunga corsa all’equilibrio di bilancio iniziata con un 2014 che registrò oltre 800 mila euro di perdite.

Sono questi i risultati contabili dell’impegno del gruppo di lavoro guidato dalla Presidente Francesca Gambarotto, anche docente di Economia dell’Innovazione e del Territorio presso l’Università degli Studi di Padova e dal Direttore Emiliano Fabris, già responsabile dell’incubatore universitario d’impresa Start Cube, dottore commercialista specializzato nel management dell’innovazione. Un tandem che ha saputo sfruttare a fondo le opportunità e le tante competenze distintive che il personale del Parco poteva mettere a frutto, arricchendolo di nuovi innesti e competenze (solo i docenti di SID sono passati da 11 a 36 scelti fra i migliori esperti nazionali e professionisti dei propri settori).

Un gruppo coeso e giovane che ha saputo costruire un percorso di crescita nei servizi e nel supporto all’innovazione del territorio capace dare risposte concrete e ripagare l’a fiducia degli azionisti.

Le imprese clienti del Galileo Visionary District in servizi strutturati e complessi sono state 84 nel 2019, contro le 36 del 2014 mentre gli studenti di Scuola Italiana Design sono cresciuti dai 152 del 2014 ai 245 dell’anno appena concluso, una progressione che supera il 61% per un valore economico di mezzo milione annuo.

Numeri indicano di fatto l’esito più che positivo della gestione Gambarotto-Fabris al Parco Scientifico Padovano e confermano l’equilibrio dei conti di una struttura che,pure lavorando sul mercato, continua ad essere una società a partecipazione pubblica il cui mandato statutario è quello di accompagnare il tessuto economico del territorio verso nuovi orizzonti di sviluppo tecnologico e organizzativo.

Un percorso riconosciuto anche da Assindustria Venetocentro e Cna Padova che, nel febbraio del 2018, hanno ufficializzato il loro ingresso nel capitale sociale della Scpa con quote rispettivamente del 8,57% e del 5,72%, a fianco della Camera di Commercio di Padova (49,93%), del Comune di Padova (14,29%), della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (14,29%), della Camera di Commercio di Treviso (7,14%), ed di altri Soci (compresa Università di Padova, 0,06%).

«Due mandati segnati da un grande impegno nel fare squadra per il rilancio organizzativo dei servizi alle imprese e nella definizione della nuova visione della struttura» così commenta la presidente Francesca Gambarotto il lavoro fatto in questi anni. «La nuova centralità assunta dall’innovazione nei processi economici ha accelerato i cambiamenti e imposto una flessibilità nella produzione – a partire dal design per arrivare alla logistica. E’ vero che abbiamo privilegiato l’investimento nell’essere resilienti come struttura di servizi innovativi per il territorio ma abbiamo anche lavorato molto sul potenziamento della nostra attitudine alla collaborazione per stimolare il network padovano per l’innovazione”. Continua la presidente “in questo ultimo decennio, i parchi scientifici in Italia, e non solo, sono realtà che hanno incontrato ostacoli progettuali proprio a causa del cambiamento degli ecosistemi per l’innovazione. La presenza di nuovi soggetti quali acceleratori, centri di competenza, incubatori possono creare confusione nel sistema produttivo se non connessi tra loro. Noi, al Galileo, abbiamo costruito un percorso virtuoso con tutti questi soggetti per diventare una struttura territoriale all’innovazione people-based, mettendo cioè al centro la creatività, la condivisione della conoscenza e l’attitudine alla collaborazione».

«Una sfida che posiziona oggi il Galileo in una nuova dimensione» continua il Direttore Emiliano Fabris «dopo la corsa alla sostenibilità economico finanziaria e ad un modello di business unico nel panorama dei Parchi Scientifici Italiani, ora attende la sfida della crescita e del potenziamento di tutte le attività, in particolare di rilievo pubblico; il futuro del nostro sistema economico è in parte connesso all’azione di supporto che strutture come la nostra sono in grado di offrire, la sostenibilità non solo economica ma anche sociale ed ambientale delle aziende sono la grande sfida per la competizione internazionale, impact investiment, circular economy, cradle to cradle (progettazione del prodotto dalla culla alla culla): abbiamo studiato la letteratura, costruito le competenze ed i servizi, ora vanno svolte le azioni e rapidamente».