Le bici anti ladri funzionano. Rossi: “Primi in Italia per piste ciclabili”

 

“La punzonatura per le biciclette funziona, e quello che festeggiamo oggi con la riconsegna pubblica di una bici “riconosciuta” e restituita ad una studentessa di San Donà di Piave è solo l’ennesimo caso: credo che la qualità della vita in città si misuri anche dalla possibilità di muoversi in bici senza doverne ricomperare tre o quattro ogni anno”. A dirlo è il vice sindaco di Padova Ivo Rossi, con delega alla mobilità, che questa mattina ha riconsegnato una bici rubata in aprile ad una studentessa universitaria, “riconosciuta” dai vigili urbani che l’hanno identificata grazie al codice fiscale della giovane, stampigliato sulla carrozzeria tubolare del velocipede. Una pratica che a Padova ha coinvolto negli ultimi mesi migliaia di biciclette, scoraggiando così il furto delle due ruote.
“I furti sono ancora centianaia – ha aggiunto Ivo Rossi – in una città come Padoba che ha circa 70mila studenti universitari, ma anche attraverso pratiche del genere si riesce ad incentivare l’uso del mezzo a pedali. Negli ultimi cinque anni abbiamo raddoppiato i chilometri di piste ciclebili in mezzo al traffico con sede dedicata ai ciclisti: sono in tutto oltre 140 i chilometri di piste ciclebili in città, dato che ci mette al primo posto tra le città italiane”.
Ora la prossima forntiera dell’amministrazione comunale è a lotta ad una pratica “golirdica” che sarebbe in uso tra gli studenti universitari delle discipline scientifiche: gettano la bici il giorno della fine degli esami in un canale, il Piovego, che attraversa il quartiere universitario. “Una pratica odiosa e costosa – spiega il vice sindaco di Padova – costa migliaia di euro ogni anno dragare il fiume ingombro di decine di carcasse di bici, nei prossimi mesi puntiamo a debellare questa pratica con una campagna culturale ad hoc”.

Clicca qui per vedere la “gallery” della restituzione della bicicletta