Mario Adinolfi polemizza con Sergio Giordani sulla giornata contro l’omofobia

 

Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia schierato con Peghin, protesta contro la circolare del ministro Bianchi sul 17 maggio da dedicare nelle scuole alla giornata della omotransfobia e entra a piedi uniti nella campagna elettorale padovana: “Leggo che il Pd e il centrosinistra che sostiene Sergio Giordani si prepara a ‘celebrare’ la giornata della omotransfobia. Sono proprio curioso e chiedo: ma un sindaco di una città ferita dal terrorismo come Giordani, candidato sindaco della sua strana macedonia, il 17 maggio che fa? Io il 17 maggio ricordo i 50 anni dall’omicidio di Luigi Calabresi, colpevolmente dimenticato dalle istituzioni. Ma al ministero dell’Istruzione e nella coalizione padovano di Giordani ci sono quelli che oggi lisciano il pelo alla lobby Lgbt e ieri stavano con chi firmava gli appelli affinché ‘il macellaio Calabresi’ fosse isolato e poi ucciso. Un commissario di polizia di appena 34 anni, cattolico, padre di tre figli, che fu colpito con una pistolettata alle spalle da un vile di Lotta Continua che campa libero da oltre 15 anni perché graziato da un presidente della Repubblica che decise di farlo uscire di corsa dal carcere come primo atto del suo settennato. Questo è lo Stato italiano che oggi vuole obbligare al gay pride i bambini delle elementari e offende i suoi servitori che hanno dato la vita. La circolare che doveva arrivare nelle scuole per il 17 maggio doveva chiedere ai docenti di ricordare il sacrificio di Luigi Calabresi mezzo secolo fa, che fu preludio all’uccisione di 442 tra poliziotti, carabinieri, magistrati, avvocati, manager, industriali, politici, giornalisti, docenti in stragrande maggioranza cattolici la cui unica colpa era credere nelle istituzioni cioè in tutti noi. Sono stati ripagati con un vergognoso oblio e il 17 maggio viene appaltato alle lobby alla moda. Non bastavano Raiuno e il festival di Sanremo? Da italiano arrossisco di vergogna: a scuola bisogna studiare la nostra storia, compresi i decenni tragici del terrorismo, non spacciare nelle classi l’ideologia gender. Capito Giordani?”.