Merce in vendita a 8 al Centro ingrosso China e a 200 in boutique, il commento di Ascom Padova

 

“Non confondiamo la legalità con l’illegalità. L’illegalità è quella che si è sviluppata nei capannoni degli ingrosso cinesi di corso Stati Uniti, la legalità è quella del Centro Grossisti di via Portogallo”.
Il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, erige uno spartiacque dopo che il Mattino di Padova ha scoperchiato una pentola fatta di merce acquistata in corso Stati uniti a pochi euro e rivenduta nei negozi del centro storico con ricarichi favolosi (clicca qui per leggere l’articolo di Alice Ferretti)
“Se c’è qualcuno che ha sempre contrastato l’illegalità, questa è l’Ascom che ha denunciato fin dal sorgere dell’insediamento cinese la pratica illegale della vendita al minuto, senza scontrino, di materiale tossico e nocivo per la salute e persino di alimenti senza la più elementare norma igienica. Leggere che le pratiche illegali, compresa la conclamata e incontrastata vendita al minuto delle merci, continuano alla luce del sole ed abbracciano un territorio ormai grande come l’Europa ci induce a ribadire la nostra richiesta: presidio fisso per limitare al massimo il perpetuarsi di uno sfregio alla correttezza della gente onesta, qualsiasi sia la provenienza e la nazionalità”.
Con riferimento invece alla possibilità per le aziende di commercio all’ingrosso situate all’interno della Zip, di poter vendere al minuto, Bertin è altrettanto chiaro.
“La delibera dell’11 marzo dello scorso anno – precisa il presidente dell’Ascom – dà questa possibilità a quelle aziende che disponendo di una superficie di vendita di almeno mille metri quadrati, possono destinarne 50 al commercio al minuto per alienare prodotti di fine serie. Poche avevano i presupposti e dunque quelle che si sono avvalse di questa possibilità possiamo contarle sulle dita di una mano. Chi, ben sapendo che la norma non può estendersi al Centro Ingrosso China e dunque fomenta una polemica per il solo gusto di chiamare in causa l’Ascom, prima di adombrare scenari apocalittici, farebbe meglio ad informarsi e, magari, anche a verificare”.
Infine una considerazione. “A mettere in difficoltà il tessuto commerciale cittadino – conclude il presidente dell’Ascom – contribuiscono tanti fattori: la crisi, i comportamenti scorretti, la sfiducia ma anche i proclami di chi, da improvvisato “guru” della materia, nel tentativo di accreditarsi, fa di tutta l’erba un fascio. Io invece ribadisco: l’Ascom difende la legalità e contrasta l’illegalità. Tutto il resto è banale speculazione”.
Clicca qui per leggere del blitz di Federcontribuenti al Centro Ingrosso China di Padova