Padova razzista? Forse solo un po’ impaurita e chiusa

 

Padova è una città razzista? Me lo sono chiesto dopo aver letto le cronache della manifestazione dei senegalesi di sabato. Certo i padovani sono chiusi, lo spiegava anche un recente sondaggio di Renato Mannheimer commissionatogli dai Giovani industriali di Padova. Ho fatto anch’io il mio sondaggio, intervistando mia moglie, Yulisa, che fino a tre anni fa viveva a Santo Domingo e che da è alle prese con il suo terzo inverno padovano.
“Molti hanno paura degli stranieri per colpa di una minoranza, quella degli stranieri, che però è la maggioranza di quelli che compiono reati”. Yulisa Roble Santana, da settembre in realtà Yulisa Roble de Gottardo la pensa così.
“Quando sali in tram e sei straniero ti rendi conto che i vicini fanno fatica a sedersi vicino a te, perchè hanno paura per la loro borsa o il loro portafogli”. Paura per strada o sui mezzi pubblici. “Non so se la percezione di questo tipo di “razzismo” sia una mia fissazione o sia reale. Ma alla fine con le persone che io conosco, sono molto gentili con me. Appunto perchè mi conoscono. Magari se non mi conoscessero non mi vedrebbero come Yulisa, la moglie di Alberto, ma come una pericolosa straniera borseggiatrice”. Ed allora forse più che razzismo si tratta di una corazza coriacea fatta di un po’ di ottusità e un bel po’ di riservatezza.