Padova Torino, il black out e quella rapidità dell’Enel che ha fatto cambiare idea a Cairo e compagni

 

Vabbè che ha Federica Pellegrini come testimonial, una che di velocità se ne intende. Va bene che si dice veloce come un lampo e la luce, fino agli esperimenti dei neutrini del mese scorso sembrava essere l’entità naturale più veloce presa a paradigma da Einstein. Ma la velocità dell’Enel nel reagire e discolparsi per il black out di Padova Torino allo stadio Euganeo di sabato scorso lascia esterrefatti. A pensare male si fa peccato anche questa volta? Quaranta minuti dopo la sospensione della partita l’Ansa di Venezia aveva già battuto il seguente comunicato che riporto integralmente

CALCIO: PADOVA-TORINO; ENEL NEGA PROPRIE RESPONSABILITA’
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ANSA) – PADOVA, 3 DIC – In merito al blackout registrato oggi a Padova nel corso dell’incontro di calcio Padova-Torino, Enel informa di non aver registrato alcun disservizio sui propri impianti. Enel dunque esclude la propria responsabilità per l’accaduto. (ANSA).
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Tanto di cappello. In meno di mezzora i vertici dell’Enel avevano fatto tutte le verifiche, chiamato i vertici, allertato l’ufficio stampa, steso il comunicato, fatto vedere la nota a chi di dovere e mandato il tutto alle agenzie. Dei fulmini. Certo sarà un caso che que comunicato cadesse come cacio sui maccheroni per dare la sponda al Torino a non proseguire il giorno dopo la gara. Che propruio dopo il comunicato Cairo e compagni abbiano deciso di ritornare all’ombra della Mole e fare riserva scritta, costringendo la Lega e Abodi a smentire che gli ultimi 14 minuti si sarebbero giocati  all’indomani. E pensare che quando si chiama l’Enel al call center le risposte non sono sempre così celeri. Che qualcuno sponda Torino li abbia chiamati bypassando il call center? Se ci fosse un asse Torino – vertici Enel tutto sarebbe, come dire, più chiaro. Ma anche molto più triste

Alberto Gottardo