Pagamenti tra aziende: secondo Artigianfidi Padova quelle venete sono le più virtuose d’Italia

 

I numeri danno ragione al Veneto. L’hanno data in occasione del referendum per l’autonomia, ma la danno anche quando si parla di pagamenti. Meglio: di pagamenti puntuali.
A settembre 2017, stando allo studio diffuso dall’Osservatorio Studio Pagamenti CRIBIS (una società del gruppo Crif che, in Italia, gestisce informazioni creditizie, compresa la banca dati dei cattivi pagatori) le aziende venete risultano essere le più affidabili.
I dati dicono che in Italia i pagatori puntuali sono in aumento e rappresentano il 38,2% del totale, mentre i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo si assestano al 10,5%. Ma, per quanto ci riguarda, c’è di più: il Nord Est risulta essere l’area geografica più affidabile con il 46,5% di pagamenti regolari, mentre le imprese meridionali mostrano un comportamento più problematico con solo il 25,9%. Il Veneto poi, è la regione con la maggiore quota di pagamenti regolari (47,6%), mentre la Sicilia occupa l’ultima posizione del ranking regionale del pagamento puntuale con una quota pari al 22,2%
“La conferma – commenta Fabio Di Stasio, direttore di Artigianfidi Padova e presidente dell’Upi, l’Unione Provinciale Imprese – di una ripresina che è sicuramente in atto ma che non ha ancora interessato gran parte delle aziende, soprattutto del comparto artigianale e del commercio, come rivela la suddivisione in gruppi merceologici che vede la maggiore puntualità nei servizi finanziari (48,7%), mentre nel commercio al dettaglio i pagamenti alla scadenza interessano solo il 26,3% delle imprese”.
Ciò nonostante il fatto che il Veneto si posizioni in testa alla classifica (i dati regionali per singola provincia non sono ancora disponibili ma si sa già che Vicenza e Treviso sono rispettivamente al 6° e 7° posto a livello nazionale, ma anche Padova, nella rilevazione precedente, a giugno 2017, si attestava intorno al 45%), ribadisce una sostanziale correttezza del sistema imprenditoriale veneto.
“Tutto questo – spiega Di Stasio – avviene nel bel mezzo di un terremoto che ha visto due banche venete in gravissime difficoltà, con riflessi alquanto pesanti sull’intero sistema che, per contro, non rinuncia ad essere corretto a costo di pesanti sacrifici, quegli stessi sacrifici che, nel corso di questi anni, hanno visto tanti imprenditori sacrificare la propria vita proprio perchè non riuscivano a far fronte ad impegni che per loro valevano più della stessa vita”.
“In tutto questo tempo – conclude Di Stasio – abbiamo più volte richiamato l’importanza di una corretta valutazione da parte del fisco dei comportamenti soprattutto delle piccole imprese. Se qualcuno ha procrastinato nel tempo il pagamento delle tasse, dichiarandole comunque tutte, rientra a pieno titolo in questa categoria di soggetti onesti che nulla hanno a che fare con chi, scientemente, evade. Una differenza che non viene adeguatamente valutata e che, proprio per questo, finisce per penalizzare gli onesti a scapito dei disonesti”.