Petro, il Venezuela lancia la sua criptovaluta statale

 

Nel sempre più variopinto mondo delle criptovalute, il Venezuela ha scelto di lanciare ufficialmente la prevendita della sua nuova moneta digitale chiamata “petro”. Un lancio avvenuto con particolare enfasi, con il presidente Nicolas Maduro che ha recentemente definito “petro” come “un successo totale per il benessere del Venezuela”, sostenuto da petrolio, gas, oro e diamanti, e con lo scopo di aiutare il Paese a superare le sanzioni statunitensi ed europee. Ma cos’è petro? Come funziona? E con quali velleità?

Cos’è il petro?

Come ci ricorda il sito criptovalutequotazione.com, Maduro ha evidenziato come l’idea del petro sia venuta dal suo predecessore, Hugo Chavez, che aveva progettato una “moneta forte, sostenuta da materie prime”.  Annunciato a dicembre 2017, il petro ha più concretamente lo scopo di integrare il bolivar, la “tradizionale” valuta del Venezuela, e contribuire a superare le rigide sanzioni statunitensi.

Tecnicamente, il petro sarà “pre-estratto” da parte del governo, che ne gestirà il quantitativo complessivo: non esistono pertanto meccanismi di mining, come – per esempio – intorno a Bitcoin. A proposito di emissione, per il momento il Venezuela ha stanziato cinque miliardi di barili di petrolio per sostenere la sua nuova moneta digitale, che sarà legata al costo di un barile di greggio.

Dove si compra?

Inizialmente, il petro sarà venduto solo in valute forti e in altre criptovalute, ma non nella svalutata bolivar locale, come confermato qualche giorno fa da Carlos Vargas, il sovrintendente della criptovaluta governativa. “La nostra responsabilità è quella di mettere il petro nelle migliori mani, aprendo successivamente un mercato secondario” – ha dichiarato Vargas, che ha poi aggiunto che dopo la vendita iniziale, non è escluso che il petro possa essere venduto anche in cambio del bolivar.

Quanto costa?

Ogni petro sarà sostenuto da un barile di petrolio, e sarà venduto allo stesso prezzo – dice il governo. Prima del lancio, i consulenti del governo hanno raccomandato che il 38,4 per cento dei petros sia venduto in un’asta privata pre-vendita, con uno sconto del 60 per cento sull’ordinario prezzo di “listino”.

Cosa si può comprare?

Vargas ha specificato come ogni petro potrà essere scambiato attraverso gli exchange abilitati a tale servizio. “Oltre a questo, ci saranno molti commercianti che forniscono beni e servizi dove si potrà andare con il proprio petro, o con qualsiasi criptovaluta, e concludere l’operazione”. Ha poi aggiunto che “in un futuro non lontano i venezuelani potranno fare acquisti al panificio con il petro”.

Il petro aiuterà l’economia del Venezuela?

Ma il petro aiuterà realmente l’economia del Paese? A prezzi correnti (oltre 60 dollari al barile) 100 milioni di petro potrebbero contribuire a raccogliere circa 6 miliardi di dollari. Il governo sostiene che questo potrebbe aiutare il Venezuela a pagare parte degli obblighi che il Paese ha contratto. Il ministro venezuelano del commercio estero, Jose Vielma Mora, ha poi annunciato che il Venezuela pagherà le importazioni dal Brasile usando la criptovaluta, dando dunque per scontato che il Brasile accetti questa valuta come sistema di pagamento. Pare inoltre che anche operatori privati si stiano rendendo disponibili ad accettare pagamenti in petro.