Referendum 22/10: il Pd veneto tripartito come la Gallia, c’è chi dice sì, c’è chi dice no e chi promuove l’astensione

 

C’è chi è per il sì critico, chi per il no convinto e chi per l’astensione. Tutto e il contrario di tutto nel centrosinistra veneto di fronte al referendum del 22 ottobre. E l’iniziativa del 6 ottobre in sala Paladin sta suscitando parecchio dibattito tra il popolo della rete. Tra gli oppositori, tra cui c’è chi, a parole, propone di occupare la sala per non far parlare ci convenuti. Ed anche all’interno del partito che si appresterebbe, il codizionale è d’obbligo sempre, ad andare a congresso dopo che il segretario cittadino antonio Bressa è stato nominato assessore e il segretario cittadino Massimo Bettin si è accasato nel ruolo di portavoce del sindaco Sergio Giordani.
Intanto Alessandro Naccarato, degli otto parlamentari Pd uscenti nei collegi padovani, quello che ha piu chance di rielezione, chiama a raccolta il pezzo di Pd che crede che il 22 ottobre sia meglio andare a funghi (al mare fa troppo freddo).
Tra questi il deputato ripescato per effetto del gioco dei subentri post dimissioni di Alessandra Moretti da europarlamentare. E giù giù nella verticale con Enrico Boaretto, Margherita Miotto, Ivana Fogo e Giovanni Tonella. Ospite d’onore l’assessore al riordino istituzionale della Regione Emilia Romagna Emma Petitti.