Io, robot, al servizio di Gesù: la sperimentazione padovana portata al cospetto del Santo Padre

 

L’evangelizzazione robotizzata? Una realtà nata a Padova da una intuizione del gruppo di giovani fedeli in Cristo animato da don Marco Sanavio, da sempre sacerdote con il pallino dell’affiancamento delle nuove tecnologie alla diffusione delle parole di Gesù.
Il percorso è stato costruito sulla tesi di Elisa Baldo, recentemente laureatasi come educatrice professionale sulla Robot Therapy. Roberto Mancin che da tempo si occupa di robotica all’interno dell’ospedale pediatrico, ha interagito a lungo con il Santo Padre consegnandogli un piccolo robottino e chiedendo a Papa Francesco, la possibilità, in un incontro successivo, di poter interagire a distanza con i bambini ricoverati all’ospedale pediatrico.

“Le mediazioni tecnologiche estendono il concetto di presenza e anche se il corpo in carne ed ossa rimane il veicolo principale per la trasmissione della fede i corpi di cortesia (robot) possono favorire alcune condizioni per sostenerla – spiega don Marco Sanavio – Basti pensare alle mediazioni televisive o alle radio devozionali. Con il dottor Mancin stiamo già pensando di trasportare alcune applicazioni a carattere biblico nel software dei robot.
Ma come ha reagito papa Francesco a questa innovazione?
“Il Santo Padre è apparso inciriosito da questa prospettiva e ha accolto un’agile pubblicazione sulla pastorale mediata dai robot, un’idea germinale che ruota attorno al concetto di presenza e delle sue mediazioni tecnologiche”.