Safilo in crisi, si profilano i contratti di solidarieta’ anti crisi?

 

“La Provincia sta seguendo con la massima attenzione le vicende che riguardano la Safilo e ha già dato la propria disponibilità ad intervenire per assistere le parti mettendo sul tavolo ogni strumento disponibile per superare le difficoltà dell’azienda anche attraverso un’attività di mediazione istituzionale per trovare un punto d’accordo tra azienda e lavoratori”. Con queste parole l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro Massimiliano Barison illustra l’impegno dell’amministrazione provinciale a fianco dei dipendenti, con l’obiettivo di scongiurarne i licenziamenti. La strada da seguire, indicata dalla Provincia, è quella di utilizzare il “contratto di solidarietà” in alternativa alla cassa integrazione e alla mobilità che avrebbe un effetto ben più pesante sui lavoratori.

“Grazie ai contatti con le organizzazioni sindacali – chiarisce l’assessore Barison – siamo costantemente informati sull’evolversi della situazione. Azienda e sindacati hanno stabilito in queste ore un calendario di incontri per avviare le consultazioni tra le parti, anche se, ad oggi, non sono state aperte formalmente le procedure previste dalla legge per ricorrere agli ammortizzatori sociali, e giusto in questa fase – ribadisce Barison – mi sento di indicare come percorso da seguire per superare questo momento di difficoltà l’utilizzo del contratto di solidarietà già più volte sperimentato positivamente in provincia di Padova”.

Con il contratto di solidarietà il posto di lavoro viene garantito a tutti i dipendenti; per tanto il calo lavorativo viene distribuito tra tutti i lavoratori in forza all’azienda attraverso una riduzione delle ore lavorate. Il contratto di solidarietà prevede una integrazione retributiva dall’INPS pari all’80% delle ore non lavorate. Quindi – spiega l’assessore Barison – con questo ammortizzatore sociale il lavoratore percepisce, tra retribuzione per le ore lavorate ed indennità INPS sulle ore non lavorate, una mensilità comunque superiore a quanto percepirebbe con la cassa integrazione. Inoltre continuando a lavorare non vengono disperse le professionalità acquisite”.

Alla proposta hanno già risposto favorevolmente le forze sindacali, spetta ora all’azienda definire la propria posizione. “Ho inviato una lettera alla direzione della Safilo – chiarisce Barison – appellandomi al senso di responsabilità di una grande azienda e chiedendo di prendere in considerazione la mia proposta. Evitare i licenziamenti è fondamentale, perché in un momento come questo la crisi da occupazionale rischia di diventare sociale. È importante non gravare su un tessuto sociale già provato da quattro anni di crisi e, visto che le difficoltà delle aziende sono in aumento in ogni settore del manifatturiero, dobbiamo utilizzare ogni strumento a nostra disposizione per diminuire l’impatto della crisi sui salari dei lavoratori ed evitare la perdita di altri posti di lavoro”.