Simone Borile risponde alla proposta di Arturo Lorenzoni: “ZTL h24 in centro storico? Sarebbe catastrofico”

 

Simone Borile, consigliere comunale del Movimento 5 stelle a Padova, risponde alla proposta di Arturo Lorenzoni che nei giorni scorsi aveva lanciato l’idea, da tramutare in realtà entro ottobre, di una estensione anche nelle ore notturne della Zona a traffico limitato in centro storico. Provvedimento che renderebbe di fatto invalicabile sempre il centro storico ai non residenti.

“Pur riconoscendo la necessità di affrontare la questione dell’inquinamento a Padova (una delle città d’Italia con il maggior livello di polveri sottili) e quindi intervenire doverosamente mediante un piano strutturato, trovo che le uscite del Vice Sindaco Lorenzoni non solo siano da considerasi inopportune, bensì dannose – scrive il consigliere comunale Simone Borile -. Inopportune in quanto sarebbe stata buona cosa confrontarsi con il Sindaco, con la giunta, con le associazioni di categorie e poi eventualmente prevedere una discussione in Consiglio. Nulla di tutto questo.

In secundis, dannose in quanto proporre un piano di chiusura dei veicoli al centro sarebbe stato valutabile positivamente se in esso vi fossero stati elementi quali potenziamento e qualità del servizio pubblico e potenziamento parcheggi scambiatori nelle aeree periferiche. Ma consentirne il passaggio pagando un ticket (per chi se lo potrà permettere) lo trovo non utile alla risoluzione del problema e una autentica sciagura e catastrofe per le attività commerciali del centro.
Se voglio impedire il passaggio di auto in un’area densamente popolata e commercialmente attiva è perchè ho la possibilità di consentirne il raggiungimento con un’altra soluzione; ma se questo non è ancora realizzato (nè concepito a quanto pare) come posso avventurarmi in minacce di chiusura al centro, desertificando aree e distretti commerciali ? Mi attenderei un parere anche dalle associazioni di categoria in merito alla questione ma soprattutto che il tema della salvaguardia della salute e dell’ambiente trovi una convergenza con la necessità di non danneggiare chi ha una attività e che rischia, con questa promessa, di comprometterne la sopravvivenza”.