Studenti di lingue e scienze umane contrari al taglio degli appelli

 

Oggi, 24 giugno 2014, il Consiglio di Scuola di Scienze Umane è stato chiamato ad esprimersi in merito alla riduzione del numero degli appelli scritti (da 5 a 4), derogando il regolamento didattico, nei corsi di Lingue e Mediazione Linguistica. Ci siamo espressi in maniera fortemente contraria a tale richiesta. In un momento così delicato per l’Università italiana in cui la valutazione è entrata prepotentemente in tutti gli indicatori di qualità e suddivisione delle quote premiali, anche all’interno degli stessi Dipartimenti, ci chiediamo quale sia il reale effetto di questa riduzione.
Partendo da un quadro nazionale, la prima cosa che notiamo è che il numero di appelli nella nostra università è già inferiore alla media nazionale, che varia appunto da 5 a 9.
Proseguendo, poi, a livello locale, abbiamo constatato come la riduzione del numero di appelli ad Ingegneria, Economia e Statistica non abbia prodotto i risultati desiderati, portando anzi a una diminuzione dei voti di laurea, costringendo i Dipartimenti, proprio in questi giorni, ad abbassare il voto richiesto per l’accesso alle magistrali.

Entrando nello specifico, il Consiglio degli Studenti ha redatto la “Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti e dei Dottorandi”, che a breve sarà al vaglio degli organi preposti. Questo documento, redatto da tutta la rappresentanza studentesca, ribadisce il numero minimo di 7 appelli annuali indicato dalla Carta Nazionale dei Diritti degli Studenti.
Il peso di una riduzione si farebbe sentire maggiormente nella nostra Scuola, rispetto ad Ingegneria o Economia, vista la natura stessa dei nostri piani di studio. Nelle aree scientifiche il piano è per l’80% composto da esami obbligatori e la sovrapposizione degli appelli è facilmente risolvibile; nella nostra Scuola, invece, data la natura dei curricula principalmente aperti e a scelta dello studente, le sovrapposizioni degli appelli d’esame purtroppo sono spesso presenti.
Ridurre il numero di date, quindi, andrebbe ad intaccare l’organizzazione e la preparazione dello studente, che verrebbe costretto ad adattarsi a problematiche tecniche/burocratiche e non ad esigenze di formazione. Resta inoltre oscura la questione legata alla sovrapposizione degli appelli: ci è stato assicurato che questo sarà evitato in ogni modo, ma nutriamo forti timori in merito.

Vi sono state altre criticità durante il Consiglio odierno, su cui non possiamo transigere. Innanzi tutto non sono stati convocati i rappresentanti neoeletti degli studenti, lasciando presiedere il Consiglio ai rappresentanti formalmente decaduti, il che renderebbe nulla la seduta e tutte le votazioni in essere.
Un altro atto gravissimo è stata la mancanza della delibera, portata in discussione, arrivando quindi a doverci esprimere e a votare qualcosa di indefinito. Elemento di rammarico, inoltre, è stata la decisione del Preside della Scuola di interpellare la Commissione Paritetica solo dopo l’approvazione del Consiglio che avrebbe potuto beneficiare di un parere ulteriore, prima di portare una delibera tanto importante direttamente al Senato. Ad ogni modo la Commissione Paritetica esprimerà un parere a riguardo il primo luglio, sperando che la forte componente studentesca possa avere voce in capitolo e che il Senato Accademico ne possa tenere sufficientemente conto.

Non vorremmo che un’ulteriore deroga ai 5 appelli, sanciti dal Regolamento Didattico di Ateneo, porti all’aumentare delle richieste di deroga, sia all’interno della Scuola di Scienze Umane che all’interno di altre Scuole. Vorremmo inoltre, a tal proposito, far presente che pochi mesi fa il Consiglio aveva già approvato la riduzione degli appelli di Lingue e Mediazione da 6 a 5 e non capiamo quale sia il carattere di urgenza ed estrema necessità che dovrebbe caratterizzare le deroghe ai Regolamenti Didattici. Un comportamento più coerente e corretto avrebbe previsto almeno un periodo di monitoraggio, da parte dei due Corsi in questione, per vedere gli effetti del cambiamento e poi eventualmente richiedere la deroga. Speriamo dunque che il Senato Accademico tenga conto di queste nostre osservazioni e della modalità con cui si è svolto l’iter che ha portato alla richiesta e all’approvazione della diminuzione degli appelli di Lingue e Mediazione da 6 a 4 appelli nell’arco di pochi mesi.

I rappresentanti de “Il Sindacato degli Studenti”
Libertà è Partecipazione