Sul referendum la spada di Damocle del Tar, ed anche il selfie con i prefetti non è un gran presagio …

 

Una spada di Damocle pende sul referendum per l’autonomia programmato per il prossimo 22 ottobre. Si tratta del ricorso al Tar presentato nelle scorse settimane da Dino Bertocco e Marcello Degni. Questa mattina il trio di avvocati della Regione capitanato dal professore Mario Bertolissi ha manifestato una certa tensione durante la discussione di fronte al Tribunale amministrativo regionale. L’eventuale pronunciamento del Tar è atteso per la fine della settimana. Intanto anche la “foto di famiglia” di Luca Zaia ha suscitato qualche tensione: il selfie con il governatore veneto non è piaciuto a molti. Sorridentissimo Zaia, è riuscito nell’impresa di burocratizzare la questione del referendum: ai seggi i veneti dovranno presentarsi anche con il certificato elettorale nonostante poi questo accessorio al documento di identità non verrà vidimato. Insomma tanto tuonò che piovve … una supercazzola burocratica.
Qui di seguito il comunicato diffuso di Dino Bertocco:

Si è tenuto presso la sede del Tribunale Amministrativo per il Veneto, a Venezia, l’annunciata udienza: davanti ai Magistrati si sono confrontati il legale dei ricorrenti (il sottoscritto e Marcello Degni) – Avvocato Raffaele Biffulco – ed i “difensori” della Regione nelle persone degli Avv. Mario Bertolissi e Luca Antonini.

Il tempo dedicato, inusualmente lungo, l’intensità della discussione, l’attenzione e l’interesse manifestati dai Giudici per le questioni affrontate, hanno costituito la conferma non tanto della giustezza della nostra iniziativa bensi del rilievo e della ragionevolezza delle contestazioni sul piano giuridico formulate con il Ricorso nei confronti di una scelta della Giunta veneta che presenta degli elementi di vera e propria negazione-contestazione sovversiva di un dispositivo della Corte Costituzionale.

Ma ciò che è risultato sorprendente, nel confronto tra le parti, è stato l’emergere – nell’argomentazione dei Rappresentanti della Regione – di sentimenti ed apprezzamenti sull’evento referendario che hanno oltrepassato la legittima difesa giuridica dei procedimenti e dei provvedimenti con cui è stato promosso, rasentando l’accorato appello affinchè la pronuncia del TAR non intralci quella che è considerata la tappa conclusiva di un progetto politico vagheggiato e “sentito” come proprio da alcuni decenni dagli avvocati stessi!

Tale atteggiamento “partecipativo” dei consulenti regionali è riscontrabile anche nel testo della “memoria difensiva” della Regione e rafforza la convinzione che la vicenda cruciale dell’autonomia del Veneto è scivolata dal terreno, suo proprio, del negoziato e della dialettica Regione / Governo, a quello di un uso strumentale e propagandistico del conflitto giuridico, agito ed alimentato con il ricorso ad un formalismo accademico, il cui esito – al di là della sentenza del TAR – porta le legittime istanze autonomistiche alla palude all’inconcludenza, che d’altronde, ha caratterizzato tutte le iniziative intraprese dalla coppia Galan-Zaia negli ultimi quindici anni.

Attendiamo quindi rispettosi la sentenza che i Giudici emetteranno nei prossimi giorni, ma confermiamo e rafforziamo le iniziative per far fallire il referendum farlocco e rimettere su un corretto piano politico-istituzionale la contesa negoziale tra Regione Veneto e Governo affinchè essa sortisca l’avanzamento del processo federalista e ponga fine alle dispute ideologiche.