Susanna Camusso alla festa del Pd risponde a Beppe Grillo e Matteo Renzi

 

Susanna Camusso intervistata questa sera dal giornalista del Mattino di Padova Filippo Tosatto ha risposto ai due principali protagonisti della nuova onda populistico politica Matteo Renzi e Beppe Grillo.
“Credo che bisognerebbe avere un alto senso dello Stato e delle istituzioni non si può varcare il confine del rispetto dei ruoli e noi siamo dalla parte del Presidente della Repubblica contro chi lavora a sgretolare lo Stato per sgretolare le regole. C’è un imbarbarimento del linguaggio e un affievolito rispetto delle persone per prime delle donne. Quando c’è un sistematico insulto specie in rete che trasforma soprattutto internet ad un luogo da lettere anonime che di discussione. Il rispetto reciproco è la condizione del dialogo. I tanti che hanno scagliato la prima pietra non devono adesso trasformarsi in vittime. Regole istituzioni e rispetto sono i fondamenti della democrazia di questo Paese”

Sull’umore del popolo della rete di cui Beppe Grillo è uno dei catalizzatori Susanna Camusso ha aggiunto: “L’errore è pensare che la rete possa sostituire i partiti. Abbiamo fatto lo stesso errore anche con la legge elettorale, pensando che i sondaggi potessero sostituire l’espressione delle preferenze per i candidati e ci siamo trovati con il porcellum: bisogna ripartire dalla partecipazione dalle associazioni. La vita politica è fatta di partecipazione non solo di scadenze elettorali. Altrimenti rischiamo che chi non si sente ascoltato urli in internet perchè gli resta ben poco”.

Sui “rottamatori” capitanati dal sindaco di Firenze matteo Renzi Susanna Camusso ha aggiunto: “La qualità della proposta politica non è legata alla questione anagrafica. Bisogna smetterla di usare le date anagrafiche come una clava. Io ho conosciuto dei giovani vecchissimi nel modo di agire – ha aggiunto Susanna Camusso – quindi la carta d’identità non mi sembra un buon discrimine. Io preferirei il domezzamento del numero dei parlamentari piuttosto che il limite dei due mandati e mi preoccuperei di più della condotta morale dei parlamentari che della loro età. Lo dico io che vengo da un sindacato che ha messo la regola del limite dei due mandati senza deroghe, compreso il segretario generale”.