Un dialogo su Padova: l’appuntamento della Fondazione Lanza sabato 17 dicembre per “Immaginare la convivenza e l’ambiente di domani”

 
C’è bisogno di un pensiero alto sulla città di Padova ed a questo bisogno prova a dare il suo contributo la Fondazione Lanza con un convegno organizzato la settimana prossima, di sabato mattina in centro storico a Padova. 
L’appuntamento è per la mattina del 17 dicembre alla sede della fondazione Lanza in via Dante 55. Il panel è di assoluto livello come spesso accade quando si sceglie un titolo semplice ovvero: “Dialoghi sulla città – Immaginare la convivenza e l’ambiente di domani”. Introduce i lavori Corrado Poli, docente universitario di urbanistica. Intervengono alla tavola rotonda Lorenzo biagi, segretario generale della fondazione Lanza, Fernando Zilio, presidente della Camera di commercio di Padova, Francesco Musco dello Iuav di Venezia e Luisa Bravo, docente dei due mondi (insegna a Firenze e in Australia). I temi del dibattito sono tutti nelle domande, una più attuale dell’altra: Ponti o muri? Labirinto o giardino? Reti o persone? Mobilità o residenzialità? Organizzazione o competizione? Dirigismo o partecipazione? Verde o cemento? Integrazione o identità? Recupero o nuove costruzioni?
Scrive Corrado Poli sul proprio profilo facebook: “Lao Tze, il saggio cinese, diceva che ogni lungo viaggio comincia con un breve passo. A lui Seneca replicava che nessun vento è favorevole al navigatore che non sa dove andare. Immaginare il futuro è quanto di più pratico e operativo ci sia: senza immaginazione e speranza saremmo ancora nel Pleistocene.
Nel Dialogo promosso dalla Fondazione Lanza siamo chiamati a pensare a come sarà la città e la convivenza urbana di domani. 
L’immaginazione è possibile se c’è speranza nel futuro e fiducia in sé e negli altri. Immaginare il futuro è quindi la conseguenza di virtù proprie degli animi coraggiosi e generosi. Forse queste virtù uno non se le può dare da solo, ma l’immaginazione di alcuni può stimolare chi queste qualità le ha in forma latente.
Negli ultimi venti o trent’anni le città del mondo sono cresciute in termini materiali e demografici, ma non sono sostanzialmente cambiate nella struttura giuridica, sociale e infrastrutturale. Si immagina ancora il futuro come una proiezione del passato sia nella cultura popolare sia in quella accademica. 
Il breve passo di Lao Tze oggi consiste nell’individuare la direzione da prendere così da trovare finalmente un vento favorevole”.