A Venezia dopo mille giorni dal referendum il “funerale dell’autonomia”. Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti): “Pazienza finita”

 

“Dopo mille giorni per far finire la presa in giro dei Veneti occorreva seppellire idealmente l’autonomia di Salvini e di Zaia e così abbiamo fatto. Il progetto politico di un autogoverno vero e libero del Veneto è tutt’altro che sepolto: noi ci candidiamo appnto per dare forma a questo progetto, che può prendere forma concreta solo attraverso la creazione di un movimento popolare autenticamente veneto”.
A dirlo il consigliere regionale uscente del Partito dei Veneti Antonio Guadagnini, candidato alla presidenza della Regione con la formazione autonomista che federa una decina di sigle storiche dell’indipendentismo veneto.

“Per la prima volta corriamo uniti e determinati a far capire a Venezia come a Roma che il popolo dei Veneti ha finito la pazienza – continua Guadagnini che oggi ha simbolicamente portato in gondola con un mazzo di margherite di campo il feretro dell’autonomia più volte annunciata e mai concretizzata – stiamo costruendo le liste che candideranno uomini e donne che risponderanno esclusivamente ai veneti ed alla loro sete di libertà e giustizia fiscale. A Venezia presentiamo candidato sindaco Stefano Zecchi, il nostro elettorato potenziale è ciascuno di quel due milioni e 300mila veneti che 1000 giorni fa hanno votato convintamente per l’autonomia del Veneto e che ci credono ancora, stanchi di mille giorni di annunci e zero risultati. Noi siamo pronti e diciamo ai nostri concittadini di votare veneto, sul serio, sul modello di quanto avviene in Alto Adige con il SVP che con tre parlamentari ha garantita una azione di autonomia e sindacato territoriale vera e misurabile”.