Il Casinò di Venezia, dove il tempo si ferma

 

Entrare nel Casinò di Venezia è come fare un salto indietro nel tempo. Si parla della casa da gioco più antica del mondo, nata nel 1638 quando il primo Ridotto di San Moisè aprì i battenti. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, ma il fascino rimane intatto.

La sede principale di Ca’ Vendramin Calergi è un palazzo che ha visto di tutto. Costruito nel 1481 da Mauro Codussi, ha ospitato famiglie nobili, artisti e anche Richard Wagner, che ha vissuto i suoi ultimi mesi proprio , prima di morire tra quelle mura nel 1883.

Una bella storia, no? Il compositore tedesco aveva affittato tutto il mezzanino e componeva le sue ultime note guardando il Canal Grande. Oggi le sue stanze sono diventate un pezzo di storia, ed è possibile anche visitarle su appuntamento.

Il palazzo stesso è uno spettacolo: facciate rinascimentali, affreschi perduti del Giorgione sostituiti da stucchi più recenti, e quella vista mozzafiato sul Canal Grande che non ha prezzo.

I numeri che sfidano l’era digitale
Chi pensava che casinò e bonus online avrebbero fatto fuori quelli fisici si sbagliava alla grande. Il 2023 lo aveva già dimostrato chiaramente: il Casinò di Venezia ha incassato quasi 124 milioni di euro, l’11,6% in più rispetto al 2022. Mica male per una struttura che ha quasi 400 anni, vero?

I numeri non mentono: oltre 708 mila visitatori hanno messo piede nelle due sedi. Ca’ Noghera, la sede sulla terraferma aperta nel 1999, fa la parte del leone con 113,9 milioni di incassi. È il primo casinò “all’americana” aperto in Italia e si vede che funziona. Ca’ Vendramin Calergi invece punta sulla qualità più che sulla quantità: 35mila ingressi ma 10 milioni di incassi. Qui il gioco si mescola con l’alta cucina grazie al ristorante di Alessandro Borghese, “Il Lusso della Semplicità“.

Il Capodanno da solo ha portato oltre 2.200 persone e 580 mila euro di incassi. Numeri decisamente alti per una sola notte, considerando che fuori c’era il freddo veneziano e la nebbia.

L’alchimia tra passato e presente
Ma cosa rende il Casinò di Venezia così speciale in un mondo pieno di app e giochi online? Semplice: l’atmosfera. Giocare circondati da affreschi rinascimentali non è la stessa cosa di giocare seduti sulla poltrona di casa. Non si parla solo di nostalgia, ma proprio di un’esperienza non ritrovabile altrove.

Il palazzo aiuta parecchio in questo senso. Le bifore che si riflettono nel Canal Grande, i soffitti decorati, le sale dove Wagner componeva le sue opere, tutto contribuisce a creare una magia che va oltre il semplice gioco. È teatro, è storia, è un po’ di magia in mezzo alla routine quotidiana. In un mondo sempre più digitale, la gente ha ancora voglia di toccare, sentire, vivere qualcosa di autentico. Il Casinò di Venezia non è solo sopravvissuto, ma ha trovato il modo di restare rilevante senza perdere la sua anima. E questo, in fin dei conti, è un vero jackpot.