Al Rolando da Piazzola iniziativa di prevenzione del suicidio in memoria di Angela Cavinato

 

Sabato 10 febbraio all’Istituto Superiore Rolando da Piazzola di Piazzola sul Brenta, Padova, in aula Magna dalle 10.15 alle 12.05 Telefono Amico Italia Onlus parlerà agli studenti di prevenzione al suicidio con Viktor Staudt – l’olandese che è sopravvissuto al suicidio e nonostante la grave menomazione fisica oggi è in prima linea per la prevenzione al suicidio – in un incontro organizzato per le classi quinte e quarte a indirizzo sociale ed economico.

L’appuntamento si inserisce nel più ampio “Progetto Scuole” realizzato sia a livello locale ( toccando più scuole del Veneto) che a livello Nazionale ( coinvolgendo città italiane fino a Sassari), grazie alla donazione di alcuni amici di Angela Cavinato, la ragazza morta per suicidio lo scorso ottobre in provincia di Venezia, hanno deciso di ricordare Angela aiutando chi soffre, individuando in Telefono Amico Italia l’associazione più adatta a perseguire questo obiettivo.

Questa la testimonianza di Elisa Novello, un’amica di Angela , che ci racconta:

Quando Angela è morta ,la prima domanda che tutti ci siamo fatti è stata: “Perché è successo?” la risposta era troppo grande per capirla, è troppo grande ancora oggi. Ho provato allora a  mettermi nei panni di Angela, ad immaginarmi la situazione in cui sarebbe potuta trovarsi lei molti anni fa:  quella di voler chiedere aiuto. Senza capire ancora di quale aiuto avessi bisogno o a chi chiederlo. Allora ho iniziato a googlare parole come “aiuto”, “ascolto”, “depressione” e i risultati erano soprattutto link con la parola “psicologia”. Non volevo uno psicologo, non stavo cercando uno specialista, stavo cercando qualcuno che potesse capire la mia situazione. Così ho aggiunto la parola “volontario” e sono apparsi i primi risultati di associazioni; poi ho aggiunto anche “Padova” e ho iniziato a leggere di alcune realtà locali focalizzate su tematiche specifiche, tra questi c’era Telefono Amico Italia. L’idea di aiutare altre persone che non si sentono comprese e soprattutto non sono comprese è stata una naturale risposta alla domanda “Quante Angela ci sono?”, “Quante possono essere aiutate e salvate?”. Il suicidio è qualcosa che capita sempre agli altri, molto distanti da noi, più sfortunati, ma non siamo noi. Non si pensa al rischio che quell’idea da tutti soffocata forse per qualche persona più sensibile possa sembrare l’unica soluzione per avere un po’ di pace. Oggi fa solo notizia, i media locali e nazionali hanno colto l’occasione del suicidio di Angela per vendere giornali e fare discorsi da salotto, probabilmente perché la società ha bisogno di trovare una causa, perché non può o non vuole capire che quel gesto estremo è già stato pensato e vissuto nella mente più è più volte, in diversi anni. Depressione post partum è il nome che hanno voluto dare a quell’iceberg, ma noi ne abbiamo visto solo la punta e se solo fossimo riusciti a vedere tutto l’iceberg avremmo potuto aiutare la nostra amica Angela molti anni fa. Telefono Amico Italia si è preso il grande impegno di ASCOLTARE LE PERSONE superando la vergogna e i tabù che impediscono un’apertura su queste importanti tematiche, perché non stiamo parlando di morte ma stiamo parlando di VITA. Pensiamo a Giacomo, il bambino di Angela, che è ancora troppo piccino per avere nel cuore tutti i ricordi che noi abbiamo della sua dolcissima mamma. Volevamo fare un regalo più grande: che il ricordo di Angela sia vivo in ogni gesto di aiuto che tutti noi facciamo come se lo avessimo fatto a lei”.

“Questo appuntamento e parte del progetto sono possibili grazie a questa donazione – spiega Cristina Rigon, vice Presidente Telefono Amico Italia onlus e Presidente Telefono Amico Padova – che va a sostenere  un’ iniziativa specifica e concreta. Per noi è molto importante evidenziare che azioni concrete, come questa donazione, rappresentano un segnale di un coinvolgimento ed impegno sociale essenziale per combattere l’isolamento e la mancanza di ascolto”.

Dal 2015  Telefono Amico Italia – Centro di Padova, con il patrocinio del Provveditorato agli Studi provinciale, propone e attiva laboratori negli Istituti secondari di secondo grado della provincia di Padova, che hanno l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi sulla tematica dell’ascolto, sottolineando loro le difficoltà di cogliere i segnali verbali e non verbali dati dagli altri, distinguendo l’ascolto attivo da quello passivo, soffermandosi sull’importanza di assumere un atteggiamento non giudicante ponendo attenzione ai sentimenti e ai vissuti della persona e proponendo un diverso approccio che può essere utilizzato per fornire un ascolto empatico e per la risoluzione pacifica di eventuali conflitti.

 

Sono molti gli istituti locali fino ad ora coinvolti, tra gli altri: l’IIS Giovanni Valle, l’ITAS Duca degli Abruzzi, il Liceo Ippolito Nievo, il Liceo Maria Ausiliatrice, The International School of Padua. Il progetto che fino ad ora ha coinvolto circa 1.200 studenti, è rivolto agli studenti degli istituti superiori di secondo grado (specialmente classi quarte e quinte). Il progetto si svolge con un laboratorio composto  da 3 incontri della durata di circa 120 minuti ciascuno. L’approccio didattico è di natura “esperienziale” e vede sin dall’inizio il coinvolgimento dei ragazzi, permettendo loro di sperimentarsi mettendosi in gioco in prima persona, facendo emergere le proprie emozioni, così i ragazzi si sentono consapevoli, sentono che possono essere utili e d’aiuto.

 

Durante l’incontro del 10 febbraio a Piazzola sul Brenta sarà Viktor Staudt a parlare ai ragazzi. Un nome diventato emblematico quando si parla di prevenzione al suicidio.

Abbiamo raccolto la sua testimonianza: “Mi chiamo Viktor Staudt: sono sopravvissuto a un tentato suicidio. A causa del mio tentato suicidio, ho perso entrambe le gambe e ora vivo su una sedia a rotelle. Ho deciso di impegnarmi a vivere una vita migliore, più felice, e oggi sono uno scrittore e oratore riconosciuto a livello internazionale. Vorrei condividere con la vostra

comunità le mie esperienze e i miei pensieri sulla lotta alla depressione. Nel 1999, all’età di 30 anni, affetto da una

grave forma di depressione, mi sono buttato sotto un treno, tentando il suicidio. Ci sono voluti anni prima che mi fosse diagnosticato il ‘Disturbo Borderline di Personalità’ e prima che ricevessi la terapia giusta per il trattamento della depressione e dell’ansia. La mia autobiografia, è stata pubblicata nel 2012 nei Paesi Bassi. Nel settembre 2015 ho portato la mia testimonianza all’Università di Roma ‘Sapienza’ in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio. Ho raccontato a professionisti e studenti in tutta Europa del mio viaggio attraverso la salute mentale. Quello che per me è importante sono gli strumenti per il riconoscimento precoce dei segni della depressione in adolescenti e giovani. Servono strategie per il superamento dello stigma associato alla depressione e ai pensieri suicidari, e soprattutto percorsi di sostegno. E di ascolto”.

All’appuntamento di Piazzola sul Brenta del 10 febbraio 2018 sarà presente anche Monica Petra, Presidente Telefono Amico Italia: “I dati che emergono dalle telefonate che riceviamo –  spiega la Presidente Nazionale di Telefono Amico Italia – descrivono un quadro preoccupante di malessere emotivo, psicologico. Ci parlano della solitudine, della sofferenza delle persone che non hanno nessuno con cui condividere il loro dolore, non hanno nessuno che le ascolta. Queste iniziative ci permettono di scendere in campo sul territorio in modo capillare, di innescare un dialogo costruttivo ed educativo coi ragazzi, spesso soli, fragili. Perché noi ci siamo, noi ascoltiamo”.

 

All’appuntamento sarà presente anche Elisa Novelli: grazie alla donazione fatta da lei e da altri amici di Angela Cavinato è stata possibile la realizzazione di questo progetto.