Architettura: assegnato il premio Barbara Cappochin

 

Sono due giovani talenti emergenti dell’architettura contemporanea, l’italiano Fabrizio Barozzi e lo spagnolo Alberto Veiga, ad aggiudicarsi il Premio internazionale di Architettura “Barbara Cappochin” 2011: loro il progetto del nuovo Centro di promozione della D.O.C. “Ribera del Duero” a Roa, in Spagna, scelto dalla Giuria con la più ampia unanimità «perché coniuga quelle qualità di estetica, funzionalità e sostenibilità auspicate dalle finalità del Premio».
Il Premio, tra i più prestigiosi a livello mondiale, si inserisce nell’ambito della Biennale di Architettura “Barbara Cappochin” e si propone di valorizzare il lavoro di progettisti e costruttori che privilegiano la cultura della qualità nell’architettura che si terrà a Padova con mostre e workshop dal 26 ottobre 2011 al 13 febbraio 2012. È un’iniziativa promossa dalla Fondazione “Barbara Cappochin” e dall’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Padova insieme al Comune di Padova, realizzata in collaborazione con la Regione Veneto, l’Unione internazionale degli Architetti (U.I.A.) e il Consiglio nazionale Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.
«L’edizione 2011 registra, in generale, opere di notevole qualità, con alcune assolute punte di eccellenza» commenta l’architetto Giuseppe Cappochin, presidente della Fondazione e dell’Ordine degli Architetti di Padova: «Siamo particolarmente lieti di aver premiato anche quest’anno opere di giovani emergenti, che sanno essere con tutta evidenza linfa e fermento nuovi per l’architettura di oggi e il disegno futuro delle nostre città. Molte delle opere premiate e menzionate sono frutto di concorsi pubblici – aggiunge -, a conferma da un lato di quali importanti opportunità di espressione essi rappresentino per le nuove generazioni di architetti, dall’altro di quanto diano impulso alla qualità dell’architettura a beneficio della società».
Le menzioni d’onore sono state conferite a due altri progetti spagnoli: il Centro Madrid Salud de Usera (Centro di assistenza sanitaria comunale di Madrid) dell’architetto Marìa Hurtado de Mendoza e la sede della Foundation of Rehabilitation and conservation of marine animals di El Prat del Llobregat, in Catalogna, di Jordi Hidalgo; infine, a Claudio Nardi per il Museum of Contemporary Art di Cracovia (Polonia).

Il Premio speciale per la cura degli elementi di dettaglio costruttivo è stato assegnato alla Shima Kitchen del giapponese Ryo Abe, per «la semplicità del progetto [che] interpreta con freschezza tecniche tradizionali combinate insieme a tecnologie e forme contemporanee, riutilizzando risorse esistenti». Si tratta di un edificio ricavato da una vecchia casa abbandonata, in un villaggio dell’isola giapponese di Teshima, e destinato a ospitare performance artistiche e attività ricreative. Menzioni d’onore a Rubens Cortes, progettista della Public Library “Marìa Lejárraga” di Granada (Spagna), e ad Armando Ruinelli per la Riqualificazione di una stalla nel villaggio svizzero di Soglio, in Val Bregaglia.