Arturo Lorenzoni e quel pasticciaccio brutto del mercatino no global in corso Australia che rischia di “ricattare” Leroy Merlin

 

Si scrive “giusta priorità e tutela alle richieste dei comitati”. Si legge ricatto politico. A cui il vice sindaco Arturo Lorenzoni rischia di cedere aprendo un precedente pericolosissimo e profondamente ingiusto. Ho letto con orrore le righe del raggruppamento che gravita attorno al magazzino di frutta e versura ricavato al posto dell’ex locale “Crazy cocktail” di Corso Australia. Quegli spazi, di proprietà del Comune, sono occupati da oltre 10 anni dagli attivisti di un gruppo di acquisto vicino agli ambienti del Centro sociale Pedro. Ad un canone di affitto la cui entità e regolarità dei pagamenti, che andrebbero verificati. Ora quegli spazi, come tutta l’area dell’ex foro boario e macello di Corso Australia saranno riqualificati nell’ambito di un accordo con Leroy Merlin. E cosa fanno gli inquilini dello spazio? Se ne appropriano ideologicamente facendo capire che vogliono essere della partita, avere una fetta del nuovo soggetto commerciale. Anzichè comunicare loro che entro la data di inizio lavori dovranno trovarsi una nuova sede, il vice sindaco, a quanto riportano gli attivisti della equosolidarietà, diffondono il seguente comunicato. Da far venire i capelli dritti in testa a quei pochi, come chi scrive, che credono nella certezza del diritto anzichè nel potere delle minoranze organizzate.

Alberto Gottardo

Qui di seguito il comunicato
Si apprende dal Mattino di Padova del 17 settembre che la trattativa tra Leroy Merlin e l’Amministrazione padovana per la ristrutturazione del Foro Boario in Corso Australia sta per giungere alle battute finali, tra complessità ritenute più o meno importanti elencate con una certa confusione. L’articolo non tiene conto delle richieste dei Comitati e non fa emergere quello che è il risultato centrale del percorso partecipato di Agenda 21 (approvato dal Consiglio Comunale): cioè la realizzazione del primo Distretto dell’Economia Solidale (D.E.S.) della città.

Proprio lo scorso fine settimana (15/16 settembre) sul piazzale dell’area oggetto di riqualificazione, si sono svolti “2 giorni” di incontri per promuovere la conoscenza delle realtà del D.E.S. ribadendo ed approfondendo i quattro punti cardine emersi nel processo partecipato di Agenda21:

– Avviamento del D.E.S. (per una forma di economia che rimetta al centro del proprio operare le persone e NON gli utili o i capitali);

– Riorganizzazione del progetto viabilistico superando i limiti della proposta denominata “polipo”;

– Tutela dell’area residenziale Borgo Peano preservandone le caratteristiche abitative e funzionali di quartiere;

– Trovare una nuova collocazione del Gran Teatro Geox.

Nella serata di sabato 15, al dibattito “Inclusione e partecipazione per riabitare la città” ha partecipato il vicesindaco A. Lorenzoni il quale ha nuovamente affermato la volontà di sviluppare il progetto del Distretto. Considerata la genericità dello studio preliminare Leroy Merlin presentato in Agenda 21 e avendo riconosciuto la eccessiva superficialità nel trattare le varie problematiche sulle aree verdi e di vegetazione spontanea, sull’incremento del traffico, sul consumo del suolo, sull’aumento dell’inquinamento (in una città dove il PM10 è arrivato a livelli intollerabili e la cementificazione pervade il 70% del suolo cittadino), si pone l’interrogativo se veramente l’Amministrazione abbia colto l’importanza e il dovere (politico, etico, sociale) di impegnare del danaro per avviare il DES? Consapevoli delle scarse risorse economiche dell’Amministrazione riteniamo doveroso e legittimo che la contrattazione col privato Merlin preveda a suo unico carico la realizzazione del Distretto come opera pubblica a servizio della comunità cara al Sindaco che AMA PADOVA! Certi che la concessione ai transalpini del BENE COMUNE “DAVANZO” sarà di 50 anni e che in questo arco di tempo i cittadini/e di Padova non avranno bisogno solo di profilati, trapani, mensole e viti ma necessiteranno sempre più di servizi atti a soddisfare i bisogni reali delle persone.

Perequazione significa la distribuzione più equa di ciò che non è stato equamente distribuito in questa faccenda avvicendatasi con la consueta cialtroneria e furbizia dei “passaggi di consegna”. Si ribadisce la necessità di recare vantaggio a tutti i sempre più numerosi cittadini meno abbienti espulsi e/o esclusi dal ciclo produttivo della società del mercato. Benefici e servizi emersi dalle due giornate come i poliambulatori medici, i mercati contadini, gli spazi aggregativi multidisciplinari per il quartiere Palestro, la ciclo officina con parcheggio scambiatore, il teatro stabile dei burattini, il birrificio artigianale e molte altre attività che saranno definite, sviluppate e condivise nelle opportune sedi di confronto e progetto.
Vogliamo essere certi che un’Amministrazione che AMAPADOVA e che si professa ambientalista e partecipativa, sappia dare la giusta priorità e tutela alle richieste dei comitati, dell’elettorato e degli abitanti, sapendo riconoscere agli interessi imprenditoriali non solo gli utili, ma anche i costi e i rischi che la privatizzazione di un BENE COMUNE comporta.

AltrAgricoltura Nord Est e le realtà promotrici del D.E.S.