Avviato il progetto Appe “Bevi responsabilmente”

 

È stato presentato a Padova “Bevi Responsabilmente”, il progetto nato nel 2021 dall’intesa tra FIPE-Confcommercio, la Federazione italiana Pubblici Esercizi, e l’Associazione Nazionale Magistrati, per diffondere la cultura del divertimento sano e responsabile.
Da marzo 2023 il progetto ha il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
All’evento di presentazione, che si è svolto oggi presso la sala “Caduti di Nassiriya”, hanno partecipato Andrea Girlando, sostituto procuratore presso il tribunale di Padova, Francesco Rebuffat, dell’area legale FIPE-Confcommercio, Diego Bonavina, assessore alla sicurezza del Comune di Padova, Simone Morello, Comandante della Polizia Stradale di Treviso e Assunta De Caro, dirigente scolastico dell’istituto alberghiero Pietro d’Abano. In rappresentanza dell’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi di Padova, il Presidente Erminio Alajmo e il dirigente Alessandro Lago, che è anche Presidente del Gruppo Giovani imprenditori di FIPE Veneto.

L’iniziativa mira a favorire un vero e proprio patto tra associazioni, istituzioni e imprese dei pubblici esercizi per sensibilizzare clienti e gestori dei locali sulle buone pratiche legate al consumo di alcol, come ad esempio:

  • Mangiare quando si beve – perché l’alcol viene metabolizzato meglio
  • Prediligere esercizi che servono alcolici di qualità – affidarsi a professionisti del settore
  • Bere meno e bere meglio
  • Frequentare locali il cui personale è formato – perché in caso di necessità sapranno come intervenire
  • Meglio consumare alcolici all’interno dei locali e dei dehors, tra l’altro aiuterà a mantenere strade e piazze pulite
  • Nei locali si è più sicuri e si può chiedere l’etilometro
  • Non favorire l’abusivismo – per stare dalla parte della qualità e del buon vivere

«Con “Bevi Responsabilmente” – dichiara Erminio Alajmo, Presidente APPE Padova – vogliamo dare una risposta concreta al fenomeno della “malamovida”».

«La vera sfida – prosegue il Presidente – sarà infatti pensare regolamentazioni ad hoc in ciascuna città italiana per contrastare l’abusivismo commerciale, la diffusione di alcol a basso costo, il dilagare del degrado urbano, ma anche, e soprattutto, per tutelare la salute dei nostri ragazzi e garantire la sicurezza delle nostre città».
«Un obiettivo comune – evidenzia Alajmo – che possiamo raggiungere privilegiando politiche volte a ribadire che il consumo delle bevande alcoliche deve avvenire nei pubblici esercizi».

«O bevi o guidi – sottolinea il Dirigente della Polizia Stradale di Treviso, Simone Morello – Chi ha bevuto deve far guidare altri perché l’alterazione è tra le maggiori cause della violenza stradale – e utilizzo il termine di violenza, e non di incidente, perché il destino e il fato in questo contesto non c’entrano nulla dato che stiamo parlando di un comportamento irresponsabile».
Con questo progetto APPE intende affiancare le Amministrazioni locali per diffondere una cultura del bere consapevole e responsabile tra i più giovani (e non solo) e per far sì che i pubblici esercizi rappresentino veri e propri presidi di legalità.

«Non è un caso – sottolinea il dirigente Alessandro Lago – che, solo negli ultimi 12 mesi, grazie ad APPE siano stati realizzati progetti condivisi con Comune, Questura e altri Enti, cito ad esempio i bicchieri riutilizzabili in piazza dei Signori, il corso di formazione sul tema della sicurezza tenutosi lo scorso marzo e il progetto #SicurezzaVera».
“Bevi responsabilmente” promuove la cultura per un divertimento responsabile e moderato e punta a diffondere una serie di buone pratiche da adottare per limitare e prevenire le smoderatezze dovute al consumo eccessivo di alcol.
«L’attenzione dei pubblici esercizi – conclude Lago – deve essere massima, affinché si arginino comportamenti pericolosi e dannosi per le persone e la società: maggiore informazione e formazione e lotta all’abusivismo commerciale per diffondere legalità e consapevolezza del ruolo, anche sociale e di prevenzione, svolto dagli esercenti».