Ecco il video del bimbo “arrestato” a scuola dalla polizia: il filmato finisce su “Chi l’ha visto?”

 

Quattro agenti di polizia sono intervenuti questa mattina all’interno di un istituto scolastico di Cittadella per eseguire una ordinanza di allontanamento da casa firmata dal giudice del tribunale dei minorenni di Venezia che intimava il trasferimento in una struttura terza dall’abitazione del padre e della madre di un ragazzino. Secondo quanto prescrive il giudice nell’ordinanza, il ragazzo deve essere allontanato dalla madre che lo avrebbe convinto a non vedere più il padre, che ha fatto ricorso al giudice appunto per ottenere di rivedere il ragazzo. Al momento della comunicazione del provvedimento il ragazzo è andato in escandescenze e l’intervento dei poliziotti è stato particolarmente complicato dalla resistenza del giovane: avvenuto di fronte ad altri studenti e compagni di scuola, ha impressionato i presenti che poi hanno diffuso il filmato a Chi l’ha visto che lo ha messo in onda questa sera.

Clicca qui per vedere il video del servizio trasmesso da Chi l’ha visto?

La polizia in serata ha diramato il seguente comunicato:

Nella mattinata odierna veniva data esecuzione ad un provvedimento della Corte d’ Appello – Sezione minori di Venezia che aveva disposto l’ allontanamento del minore dall’ ambiente materno, affidandolo in via esclusiva al padre con collocamento in una comunità.

L’ intervento è stato eseguito presso la scuola in quanto i tentativi esperiti in passato presso la casa materna e dei nonni non avevano avuto l’ esito sperato perché il bambino si nascondeva alla vista degli assistenti sociali e del personale sanitario intervenuti.

Considerato che la Corte d’ Appello ha recentemente rigettato un ricorso finalizzato alla sospensione del provvedimento presentato dalla madre, anche su indicazione del consulente della corte d’ appello è stato individuato il plesso scolastico quale luogo ritenuto neutro e, quindi, idoneo all’ esecuzione.

L’ intervento ha comportato notevoli difficoltà per la reazione del bambino e l’ opposizione energica di alcuni familiari della madre che ceravano di impedire al padre di condurre il minore alla comunità individuata. Si rendeva, pertanto, necessaria l’ azione di supporto dei poliziotti intervenuti come previsto dalla citata ordinanza.