Berlusconi a Canale Italia: “Marin sindaco a Padova. Lunedì sarò a cena con Kakà”

 

“Io sono convinto che non l’avremmo fatto con la nostra Giunta. Però devo dire che Lehman Brothers appariva come una banca solida come un istituto di assoluta garanzia e quindi il fallimento di Lehman Brothers ha portato conseguenze enormi. I soldi li avremmo usati in altre direzioni: a differenza di Padova non ci sono amministrazioni di centro destra che sono cadute in questa situazione”. Lo ha detto il presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente questa mattina alla trasmissione “Notizie Oggi” di Canale Italia. Berlusconi si riferisce ai sei milioni di euro persi dalla finanziaria che gestisce il denaro del Comune che durante l’amministrazione guidata dal sindaco uscente Flavio Zanonato ha accusato perdite rilevanti per la svalutazione di obbligazioni collegate alle banche americane fallite.
“Francamente – ha aggiunto Berlusconi – non mi sento di gettare la croce sulla giunta Zanonato per soltanto questo fatto”.
Salutando il candidato sindaco Marco Marin Silvio Berlusconi lo ha salutato con un evocativo “grazie signor sindaco”.Venendo al tema del Milan Berlusconi ha parlato del caso Kakà. “Non c’è nessuna decisione assunta” ha detto il presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente questa mattina alla trasmissione “Notizie Oggi” di Canale Italia.
“Io sono impeganto in questa campagna elettorale e quindi ho chiesto che Kakà e Galliani non assumessero nessuna decisione prima della possibilità di fare con me una cena e penso che lo inviterò a cena lunedì”.
Alla domanda del conduttore del programma se i milanisti debbano rassegnarsi alla partenza di Kakà Berlusconi ha aggiunto: “Io sono tra quelli che vorrebbero che Kakà restasse, al Milan vige un sistema che abbiamo applicato anche in altre occasioni: vi ricorderete l’affaire Shevchenco. Era un giocatore molto legato al Milan, molto legato a me che sono stato il padrino dei suoi figli, l’ho aiutato in mille difficoltà della sua vita, suo papà vive perchè in Italia gli è stato cambiato il cuore. Quindi c’è un affetto che continua. Di fronte al fatto che qualcuno avesse offerto a Schevcenko dei soldi importanti che noi non potevamo offrirgli per non avremmo dovuto pagare l’aumento solo a lui, portando la società in una situazione difficilissima noi abbiamo detto”Sheva fai quello che vuoi”. Anche nel caso di Kakà non potremo che riassumere la stima e l’affetto però dedicando anche a lui lo stesso atteggiamento”.