Il telefono della centrale della Questura di Padova ha squillato oltre 61mila volte nell’anno che volge al termine, determinando 13218 volte. I reati più frequenti sono le liti, più della metà degli interventi svolti dalla polizia, intervenuta anche per 962 furti, 54 rapine e 61 truffe. Nel corso dell’anno gli uomini agli ordini del questore Marco Odorisio hanno compiuto 4847 pattuglie di controllo del territorio, a cui si aggiungono 368 servizi del cosiddetto poliziotto di quartiere. Quasi mille, 927 per la precisione, le segnalazioni arrivate attraverso la app Youpol. 105mila le persone controllate, indagate in stato di libertà 2019, equamente distribuite tra italiani e stranieri, rispettivamente 1008 contro 1011. Leggermente prevalente la popolazione straniera nel totale degli arrestati, 369 in tutto, con 214 stranieri e 155 italiani. Il grosso degli arresti li ha compiuti la squadra mobile, che ha arrestato 220 persone, di cui 115 per reati connessi allo spaccio di droga. 51 i chili di cocaina sequestrati assieme a 111 chili tra hashish e mariujana. Questi i numeri del bilancio di fine anno della questura di Padova, resi noti dal questore di Padova Marco Odorisio. “La squadra mobile ha disarticolato cinque batterie di predoni albanesi – ha sottolineato il questore Odorisio – la casa è il luogo della tranquillità, rientrare e trovarsi la casa a soqquadro è un evento particolarmente odioso, e sottolineo come i nostri uomini, coordinati da una articolata indagine che ha portato a contestare l’associazione a delinquere di tipo camorristico con 11 custodie cautelari che ha messo fine a un sodalizio criminoso specializzato in truffe ad anziani. Questo tipo di reato necessita attenzione da parte dei familiari, perchè spesso i nostri anziani rischiano di essere reticenti a confessare di essere vittime di raggiri”. Per quanto riguarda i reati di minacce o stalking nei confronti di donne si contano 60 codici rossi attivati dalla questura, e sono in aumento gli ammonimenti specifici, con 75 ammonimenti per violenze di genere. “Registriamo un effetto Cecchettin – spiega il questore Odorisio riferendosi all’ondata di sensibilizzazione dopo l’assassinio della giovane laureanda Giulia Cecchettin – partecipiamo a percorsi di formazione nelle scuole, l’appello è quello di far emergere subito sin dalla sua dimensione psicologica, la violenza generata dalla tossicità nel rapporto di coppia. In due casi gli ammonimenti, provvedimento che è la soglia dei provvedimenti giudiziari, sono stati fatti nei confronti di minorenni”.
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