Camorra nel Veneto: il punto di vista di Piero Ruzzante e Alessandro Naccarato

 

“Non più tardi di una settimana fa, all’indomani dell’“inchiesta Catapano” – l’holding napoletana che tramite l’opera di prestanomi e mediatori è accusata di essersi fagocitata decine di aziende mandate in fallimento non prima di averle spogliate di ogni risorsa – eravamo stati facili profeti nell’affermare che la grande criminalità organizzata, in particolare Ndrangheta e Camorra, dopo essersi pesantemente insediata in Lombardia, dava evidenti segni di voler puntare sul Veneto. La maxi operazione di oggi che ha interrotto l’attività criminosa di un’organizzazione collegata al Clan dei Casalesi, con base in Veneto, le accuse di associazione di tipo mafioso, usura, estorsione, esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria in danno di centinaia di imprenditori, i 29 arresti in diverse Regioni italiane ad opera dei militari dell’Arma dei Carabinieri, a cui va il nostro plauso per l’encomiabile servizio svolto, sono la triste e facile conferma di quanto avevamo denunciato. Avevamo anche evidenziato questo ulteriore aspetto della grave crisi economica che sta vivendo oggi la nostra Regione, ossia il concreto rischio corso da quelle aziende che non ce la fanno più a rimanere nel mercato, di cadere vittima, consapevolmente o meno, delle organizzazioni criminali. A fronte di tutto questo avevamo anche sollevato un’altra questione che secondo noi era fondamentale: l’assoluta inerzia del Governo che, oltre al totale disinteresse a quanto sta avvenendo, in questi anni, nel Nord, dove si insinuano i tentacoli mafiosi dei clan meridionali, prosegue nell’approvazione di provvedimenti in tema di giustizia che vanno nella direzione sbagliata. Basti pensare alla prescrizione breve appena votata alla Camera, con l’unico obiettivo di salvare il Presidente del Consiglio. Come si può pensare a prescrizioni brevi, processi lunghi, limitazioni delle intercettazioni, guerra ai giudici davanti a quel che sta accadendo? Come spiegare l’occhio di riguardo verso gli incensurati, quando i fatti dimostrano che è proprio attraverso tali figure, chiamate a fare da prestanome, che avvengono quei reati finanziari che questo governo vorrebbe ancor di più depenalizzare? Come può il Ministro Maroni prendersela con Roberto Saviano per aver detto quel che ormai abbiamo capito tutti, e cioè che in terre dove la Lega è fortissima, la ‘ndrangheta e la Camorra stanno mettendo casa? E’ giunta l’ora che Maroni, la Lega e tutti i suoi dirigenti, invece di continuare a fare demagogia su clandestini e profughi, agitare mitra, prendersela con la Francia, l’Europa, i giudici, l’inno di Mameli e dichiarare da dieci anni guerra ad accattoni e Rom, comincino finalmente a occuparsi seriamente dei problemi di queste terre, visto che non sono stati in grado di prevenirli. Potrebbero, ad esempio, chiedere a tutti coloro che vengono coinvolti in queste inchieste di dimettersi dai ruoli pubblici che ricoprono. Se non se ne fossero resi conto, li informiamo che abbiamo i Casalesi nelle nostre città: pensano di fare qualcosa o continueranno ad ignorare il problema?”.

Piero Ruzzante, Consigliere Regionale PD
Alessandro Naccarato, deputato PD