Campagna elettorale pagata coi soldi dei cittadini di Abano terme? Federcontribuenti denuncia il sindaco uscente Luca Claudio

 

“Spero che l’indagine dei carabinieri avviata da una nostra denuncia porti a sanzionare un comportamento inqualificabile: l’uso di uomini e mezzi del Comune per farsi campagna elettorale. Crediamo che la campagna elettorale sia il momento dell’esposizione delle idee, e non l’occasione per ingozzare come oche cittadini e cittadine, contando che la plebe sia dalla parte di chi dà loro panem et circenses, come dicevano i latini”.
A dirlo il presidente nazionale di Federcontribuenti Marco Paccagnella che nell’ambito dell’operazione “sindaci puliti” continua a monitorare la campagna elettorale di Abano Terme, dopo che il mese scorso sempre i candidati di Abano e Montegrotto erano stati sottoposti ai test antidroga mediante l’analisi del capello.
“I test sono in fase ultimativa e sono in corso le controanalisi perchè ci sono state delle positività” anticipa Paccagnella.
“La settimana scorsa ho depositato una dettagliata denuncia a carico del sindaco uscente Luca Claudio – spiega Paccagnella – abbiamo avuto circostanziate informazioni da parte di dipendenti del Comune secondo cui uomini e mezzi dell’amministrazione pubblica vengono usati per allestire i comizi del sindaco uscente. Le foto e i filmati che abbiamo allegato lo comprovano senza dubbio e so che alcuni operai del Comune sono già stati sentiti dagli investigatori”.
Federcontribuenti lancia infine un appello ai cittadini di Abano Terme. Quello a diffidare di chi organizza comizi che assomigliano di più alle proverbiali scarpe del sindaco Lauro a Napoli (che distribuiva scarpe sinistre prima delle elezioni e le destre a elezione avvenuta) piuttosto che a momenti in cui esporre idee e progetti per la città.
“Una volta si diceva una testa un voto – conclude Paccagnella – ora c’è chi come Luca Claudio ha mutuato il messaggio in una pancia un voto. E via di fritture di pesce e fiumi di birra. La domanda è: chi paga? Claudio da sindaco ha uno stipendio di duemila euro al mese, e prima di fare il politico veniva, com’è noto, da un fallimento. Chi paga la sua campagna? Con quali fondi? E soprattutto: perchè in sede di presentazione delle liste non ha depositato il bilancio preventivo, obbligatorio per legge?”.