Il candidato Lorenzo Innocenti (Torna Padova) novello D’Annunzio su Padova

 

Mancavano solo i volantini, ma l’idea è quella: un volo ardito su Padova da parte del candidato sindaco Lorenzo Innocenti, che ha così commemorato l’impresa del Vate.
«Con TornaPadova diamo grande importanza alla storia e alle tradizioni della nostra città. Il Volo su Vienna è una pagina centrale nei libri di storia nazionale e parte proprio da Padova. Questo avvenimento è poco conosciuto e valorizzato tra gli stessi padovani, ma a livello turistico sarebbe una carta importante da giocarci: a Due Carrare c’è il Museo dell’Aria ad esempio, con lo stesso aeroplano utilizzato da D’Annunzio nell’impresa. In altre città con molto meno hanno creato flussi turistici rilevanti. E questo per quanto riguarda la Storia, il passato.
Poi c’è il presente: siamo partiti dall’Aeroporto Gino Allegri, che è uno spazio importante per la città. Da qui partono i mezzi per l’elisoccorso, che in una città con un ospedale grande e importante come Padova rappresenta un servizio indispensabile. I mezzi di soccorso che partono da qui arrivano a volte fino alla Germania, portando grandi ustionati e bimbi da operare d’urgenza. Questo spazio poi ospita una stazione dei Vigili del Fuoco e una delle scuole di volo più prestigiose d’Italia, da cui escono i piloti dei voli di linea, da Easy Jet a British Airways. È indubbiamente anche questo uno spazio da riscoprire e su cui fare investimenti importanti. Investimenti che premino anche la sicurezza, certo.
E poi il futuro: ci piaceva l’idea di vedere Padova dall’alto, di sollevarsi dal polverone quotidiano delle polemiche e dei piccoli litigi della politica e osservare la nostra città da una posizione più elevata. Quello che ci proponiamo con TornaPadova è dare alla città una nuova classe dirigente e per questo serve competenza, serve uno sguardo lungo.
Da lassù siamo riusciti a capire il senso stesso di Padova, il potenziale immenso che viene dalla sua posizione geografica strategica: snodo fondamentale tra il Mare Adriatico e il Nord Europa.
Dall’alto si vede bene quanto siano vicine Venezia e Verona, ad esempio, città a cui dobbiamo legarci maggiormente, soprattutto a livello infrastrutturale. Un collegamento ferroviario con l’Aeroporto Marco Polo, distante 20 minuti scarsi dalla nostra stazione dei treni, renderebbe quello scalo internazionale l’aeroporto di Padova.
E poi i nostri fiumi, per tanto tempo risorsa economica e commerciale, a cui noi vorremmo ridare dignità e rilievo, sia per finalità turistiche che appunto commerciali. Pensiamo ad esempio al vecchio progetto dell’idrovia Padova-Mare.
E poi il Santo e l’Università: cuore e cervello di Padova, risorse essenziali a livello sia pratico che identitario.
Infine abbiamo visto quanto cemento ci sia sul nostro territorio. Troppo. Con la guerra in Ucraina inizia a mancare il grano per la pasta ed è incredibile che convenga più importarlo dal Canada che produrlo da noi. Dobbiamo far tornare conveniente per gli agricoltori lavorare la terra, dobbiamo sostenere le attività agricole, specie se giovani e innovative e produrre in Italia il nostro fabbisogno alimentare. Per questo serve volontà politica, appunto, visione. Noi riteniamo di avere entrambe».